Olimpic Planet e Mouhiidine: le nuove realtà della Campania

Mercato San Severino, 5 settembre 2017 – Qualora ce ne fosse stato bisogno, l’ultima edizione del Guanto d’Oro a Rossano, ha definitivamente cancellato l’etichetta di futura promessa per Abbes Aziz Mouhiidine, consegnandogli il ruolo di protagonista nella categoria Elite dei supermassimi. Il pugile della Olimpic Planet di Mercato San Severino, dei fratelli Gennaro e Gianluigi Moffa  ha dimostrato di poter catturare l’attenzione dei tecnici azzurri.

“La conquista del Guanto d’oro è arrivata al primo vero torneo Elite che Abbes ha disputato – spiega Gennaro Moffa – anche se ha conquistato nel marzo scorso una medaglia di bronzo agli Europei under 22 in Romania. E’ nato combattente, uno che difficilmente abbassa la guardia, che sa come, dove e quando colpire. Sono convinto che il pugilato italiano avrà presto un nuovo grande protagonista”.

Già il pugilato italiano perché Abbes è nato a Solofra in provincia di Avellino, da padre marocchino e da madre italiana, ed ha vissuto sempre a Mercato San Severino e fin da bambino ha sognato una maglia azzurra. L’ha raggiunta in tre discipline, nel Karate, nella KicBoxing e nel pugilato. Da giovanissimo è stato nello stesso anno campione italiano nelle tre discipline.

“E’ successo nel 2012 quando la federazione lo permetteva – racconta Abbes – Sono stato nel 2012 campione italiano Schoolboys, e nello stesso anno campione italiano giovanile di Karate e di KicBoxing. Poi ho scelto definitivamente la boxe e non me ne pento. Oggi come è lecito per ogni atleta sogno le olimpiadi”.

E’ entrato in palestra a soli quattro anni, la mamma Emilia, gli racconta ancora oggi quella giornata.

“Mia madre mi teneva per mano ed io ero fuori alla maestra dei miei maestri che tra l’altro sono anche miei zii. La madre aveva un po’ timore di farmi fare sport da combattimento, mi voleva tennista. Ancora oggi mi racconta che con un gesto improvviso le lasciai la mano e mi infilai in palestra. Subito quel mondo mi prese. Ho compreso immediatamente che la lotta non parte dall’istinto, ma dal ragionamento nel trovare il punto debole dell’avversario. In questo il pugilato mi ha completato”.

Ha avuto subito grandi capacità di apprensione come racconta l’altro zio Gianluigi Moffa.

“La nostra palestra ha attuato programmi di allenamento per fasce di età – spiega il tecnico dell’Olimpic Planet –  partendo da piccolissimi. Cerchiamo di avviare agli sport da combattimento con una corretta alfabetizzazione motoria, da due a sei anni. Poi dopo i sei anni iniziamo con gli schemi motori da combattimento, ma solo nella fascia di età dagli otto ai dodici anni iniziamo il contatto leggero che poi prelude al percorso agonistico. Abbes è uno degli esempi con grandi risultati di questo programma di preparazione”.

Abbes vive la sua vita di giovane atleta con grande applicazione, ma anche con grande generosità fino a meritarsi il soprannome di “nuovo gigante buono”.

“Se resti generoso nell’allenamento e nel combattimento è normale che acquisti rispetto e considerazione. E’ vero il pugilato è fatto di colpi, ma questi non si danno solo. Si prendono anche quindi la difesa completa l’offesa e se ci metti anche l’equilibrio delle emozioni, allora puoi sognare di diventare campione. Io ci provo”.

Da dove nasce questa tua filosofia?

“ E’ un percorso umano e sportivo che parte dalla mia famiglia. Mio padre Abdellah mi ha sempre ricordato che la vita ti dà qualcosa se la conquisti. Mia madre mi ha trasmesso la lealtà e la generosità. Il resto, la tecnica, la preparazione lo hanno insegnato i miei maestri. Ma consentitemi, io ci metto tanto coraggio”.

Abbes ha conseguito nell’estate scorsa la maturità, ora ha scelto la facoltà di Scienze Motorie di Foggia.

“L’ho fatto per due ragioni. La prima è perché questa facoltà ha istituito un corso specifico con un progetto dedicato agli atleti di alto livello. In pratica un sistema con un tudor che ti da la possibilità di intensificare i programmi nei momenti opportuni e di non trascurarli quando un atleta deve rispondere ad impegni agonistici nazionali ed internazionali”.

E l’altra ragione?

“E’ una questione di cuore a Foggia vive e si allena la mia ragazza Elenora Pepe, campionessa di Karate. Quindi tra una lezione ed u allenamento ho anche la mia passione umana da coltivare”.

Quello con Eleonora è un amore nato sul tatami…

“Si l’ho conosciuta ad un raduno della nazionale di Karate e da allora alla discoteca il sabato sera abbiamo preferito, per la maggior parte, l’allenamento in palestra. Comunque vorrei dire una cosa importante se me lo consentite”.

Parla pure liberamente…

“Nella nostra palestra interdisciplinare a proposito di pugilato ci sono anche altri due atleti promettenti, è giusto condividere tutto. Mi permetto di segnalare Francesco Russo vice campione italiano Schoolboys e Davide Izzo bronzo ai campionati Schoolboys. Siamo una bella e grande famiglia sportiva alla Olimpic Planet”.

Hai un campione preferito?

“ Ce ‘ho qui vicino a soli tre chilometri, a Montoro. Agostino Cardamone è il personaggio che più mi affascina non solo per la sua boxe ed i suoi titoli, ma proprio come persona generosa e leale, pronta a dare consigli”.

Dopo il guanto d’oro il tuo prossimo appuntamento sono gli assoluti di Gorizia?

“Ho fatto un buon allenamento con la nazionale Elite prima che i ragazzi partissero per i campionati mondiali di Amburgo. Ora ci prepariamo al torneo regionale di qualificazione per i campionati assoluti. E’ un obiettivo immediato perché voglio proseguire e confermare quello che di buono ho fatto al Guanto d’oro. Sono consapevole che per me il ring è una sfida continua”.

di Remo d’Acierno

Foto REPORPRESS

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