Accadde oggi: 11 dicembre 1981 Nino La Rocca batte Jimmy Heair

L’11 dicembre 1981 fu una data di lutto in generale per lo sport italiano con la scomparsa di Giulio Onesti, che era stato per 32 anni presidente del CONI. Nello stesso giorno riapriva a Milano il Palazzone di San Siro per far posto ad un’ambiziosa riunione organizzata da Rodolfo Sabbatini e Renzo Spagnoli con il meglio del pugilato d’epoca come Patrizio Oliva, Sumbu Kalambay, Giuseppe La Vite, Angelo La Mattina e Nino La Rocca. Quest’ultimo era nato in Mauritania da padre del Malì e madre siciliana, da cui prese il cognome La Rocca. Aveva doti naturali come pochi, sul ring stava a suo agio come l’attore in uno spettacolo teatrale. Velocità incredibile sia di braccia che di gambe. Il suo gigionare faceva spettacolo, anche se non era apprezzato da tutti. Una sorta di Cassius Clay in miniatura. Quella sera a Milano si era presentato con un record di 34 vittorie consecutive, un record per molti versi costruito perchè il personaggio piaceva e attirava, ma anche per la sua bravura  di cui non si intravedevano bene i limiti. Sul ring milanese lo si volle mettere alla prova con un uomo di classifica e di grande esperienza, si trattava di Jimmy Heair (+ 98, – 32, = 1), che combatteva indifferentemente tra i leggeri e i welter. Chi si pregustava un  bel match incerto sulle 10 riprese rimarrà deluso, perchè La Rocca si scagliò come una furia contro l’americano, con una girandola di colpi come la parte finale di Capodanno. L’americano fu sbalestrato per i quattro angoli, cadde a terra si rialzò, ma un’altra serie conclusa da un perfetto gancio destro lo lasciò stordito e l’arbitro non ci pensò due volte a fermare il match. Nino La Rocca diventerà campione d’Europa nel 1989 e prima, nel 1984, avrà anche la sua chance mondiale nel Principato di Monaco contro Donald Curry, che lo metterà ko nel VI round. La sua carriera iniziata nel 1978 a 19 anni si concluderà nel 1990 con un record di 74 vittorie, di cui 54 per ko, e 6 sconfitte.

(alb)

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