Accadde oggi: 1 marzo 1957 Giordano Campari batte Aldo Pravisani

L’ 1 marzo 1957 al Palazzo di Pavia c’erano solo posti in piedi, a testimoniare l’attesa della serata. Non c’erano titoli in palio, ma una semifinale solleticava molto la fantasia del pubblico. Si trattava del match tra l’idolo locale Giordano Campari e Aldo Pravisani. Il vincitore avrebbe dovuto sfidare Sergio Caprari. Non parliamo di pugili qualsiasi, ma di un trittico da far invidia anche all’Europa, per non andare oltre. Campari, 23 anni, veniva da una bella serie di vittorie, ben 25 e con lui Pavia sognava. Alto e robusto era un piuma atipico, prossimo a passare a tra i leggeri. I suoi colpi erano secchi e precisi, a lungo andare logoranti. Pravisani, più anziano di 4 anni, in pratica era l’opposto. Fisico meno robusto del pavese, potenza ridotta al minimo, ma classe e versatilità incredibili. Il triestino, se in giornata, era quasi imbattibile, infatti nella sua lunga carriera dove ha incontrato i migliori dell’epoca ci sono vittorie sorprendenti, ma non tanto conoscendo le sue qualità. Ma come tutti i “fantasisti” aveva le sue giornate no. Quella sera a Pavia incappò in una di queste. La sua condotta passiva non piacque al numeroso pubblico, che lo fischiò a più riprese. Lo stesso arbitro in più di un’occasione lo spronò a darci dentro. Il suo “risveglio” avvenne nelle due ultime riprese, dove la gente finalmente potè ravvisare la sua boxe d’autore, ma ormai era troppo tardi e due round, sia pure molto belli, non potevano cancellare gli 8 “passivi”. Campari, come diritto acquisito sul ring, affronterà poi Sergio Caprari, altro grandissimo campione, e verrà sconfitto. Il titolo diventerà suo nel 1959 e lo difenderà proprio contro Pravisani, vincerà anche in quell’occasione e porterà a tre le sue vittorie sul triestino. (alb)

 

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