Accadde oggi: 3 marzo 1954 Franco Festucci batte Michel Aubignat

Il 3 marzo 1954 sul ring del Teatro Nazionale di Milano, organizzato dalla SIS, saliva ancora una volta il medio romano Franco Festucci, grande speranza della nostra boxe. Era imbattuto dal 1951 e nel 1954 i milanesi lo avevano già visto in azione a gennaio contro il francese Lunaud. La cosa curiosa è che Festucci aveva già combattuto a Roma una settimana prima e statisticamente nell’arco di due mesi a Milano stava affrontando il suo quarto avversario dell’anno. Parliamo di un I serie e match contro validi avversari sulle 10 riprese. Oggi potrebbe sembrare quasi fantascienza in un’epoca dove le 10 riprese senza titolo non esistono quasi più sostituite dalle comode 6 riprese e spesso da comodi avversari. Ma in quel frangente che riguarda Festucci gli avversari, tutti francesi, era gente più che valida. Fu così che a Milano il romano si trovò ad affrontare Michel Aubignat, che un mese prima aveva impegnato sullo stesso ring Tiberio Mitri. I milanesi ricordavano bene quel match che vide dominare il triestino dall’alto della sua grande classe per 5 riprese, rischiare di perdere tutto alla VI ripresa quando il francese usciva dal suo “bunker” per sparare un micidiale destro che arrivò improvviso alla mascella del nostro campione. Mitri accusò vistosamente e gli ci vollero un paio di round per recuperare e per vincere poi a i punti con molta circospezione. All’epoca si pensava con insistenza ad una probabile sfida tra i due migliori medi, sfida che non arrivò mai per “mancanza di coraggio” organizzativo e forse per non bruciare uno dei due. Michel Aubignat si rivelò avversario scomodo anche per Festucci, che a sorpresa assaporò il tappeto sia pure per pochi secondi alla terza ripresa su un gancio sinistro al mento. Il romano per fortuna si riprese subito e mantenne nell’occasione la sua imbattibilità che durava dal 1951 con 31 vittorie e 1 pari. Festucci nel prosieguo di una carriera brillante non disputò mai un incontro per il titolo italiano, affrontò invece il francese Charles Humez per l’europeo, perdendo prima del limite ma vendendo molto cara la sua pelle.

(alb)

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