Accadde Oggi: 5/03/1988 – Kalambay-McCallum.- WBA mondiale pesi medi

di Gabriele Fradeani

Sono passati trenta anni ma per chi era al Palasport di Pesaro, e noi c’eravamo, lo spettacolo dato dal professor Kalambay resta indelebile nella memoria. Uno spettacolo quale solo l’italo zairese in quel momento era in grado dare, una classe cristallina che ha fatto scrivere a tanti se non fosse uno dei migliori pesi medi di tutti i tempi. Lo stesso Nino nazionale dichiarava che il Kalambay visto quella sera “così completo ed umile e padrone di se stesso è in grado di battere tutti. Mi sarebbe piaciuto moltissimo incontrarlo: avrei vinto io ma, lo ammetto, con qualche difficoltà”. Migliore complimento Patrizio non poteva averlo.
Ma veniamo al match iniziato con l’americano in attacco con una girandola di colpi che hanno subito messo Kalambay in difficoltà ma poi dalla quarta ripresa in avanti e soprattutto nelle ultime tre gli attacchi di McCallum si sono spenti sulla difesa attentissima del nostro pugile che mandava a vuoto sistematicamente l’avversario per poi rientrare con precisi colpi d’incontro. Una vera girandola di jab, ganci e montanti che hanno frastornato l’americano che pure provandoci fino alla fine con tutte le sue forze, per sua stessa ammissione, non è riuscito mai ad impensierire veramente il suo avversario.
Alla fine il verdetto è stato unanime anche se la giuria ha mostrato nei punteggi la sudditanza psicologica verso il campione americano che alla vigilia del match era dato favorito. Due dei giudici, infatti, hanno dato Kalambay vincitore per un punto (116 a 115 per il giudice Viso, 115 a 114 per Ramos) mentre più realistico de sicuramente più aderente alla realtà quello di Perez: 118 a 114. Quattro punti ci stavano tutti. Noi, personalmente, ne avevamo cinque.
Dopo Graham, Barkley ed ora Mc Callum per Patrizio si aprono tutte le porte e finalmente è riconosciuto come un grande campione. Una vera ovazione da un pubblico esigente quale quello pesarese, ha salutato la proclamazione della sua vittoria.
Negli spogliatoi euforia, anche se caratterialmente contenuta, da parte di Kalambay e del suo clan e scoramento in quello dell’americano che, a suo merito, dava piena legittimità alla vittoria dell’italiano e non riusciva a spiegarsi le ragioni della sua sconfitta.

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