Requiem per un grande campione: Franco Zurlo

La boxe è in lutto “stretto” per la scomparsa di Franco Zurlo. I giovani lo conoscono come maestro e forse nemmeno sospettano la sua grandezza da pugile, se non dai suoi aneddoti. Un carattere allegro su un fisico asciutto da sportivo, perchè si manteneva in esercizio nella Pugilistica Rodio a Brindisi non solo insegnando la boxe ma giocando a tennis, altra sua grande passione. E’ stato il primo brindisino a conquistare il Titolo Europeo. Entrò si può dire da ragazzino nella Rodio. Aveva qualità innate e intelligenza tattica da vendere. Dal 1962 al 1964 fu il dominatore incontrastato dei gallo agli Assoluti, mentre nel 1963 a Napoli conquistò l’oro ai Giochi del Mediterraneo. A Tokyo alle Olimpiadi del 1964 non fu certo fortunato nonostante avesse vinto al primo turno Nel 1965 fece il suo esordio tra i pro e il suo procuratore fu Giuseppe Ballarati. Tra i due nacque una profonda amicizia e stima. Ballarati capì subito di avere a che fare con un campione. Il brindisino veniva spesso a Roma per allenarsi nell’Accademia Trastevere, società del Commendatore. Ballarati mostrò a più riprese la stima nei riguardi del pugile brindisino, dedicandogli alcune copertine del suo famoso Annuario, una vera Bibbia della boxe che uscì per vari anni. Era un mancino, freddo e potente, raramente andava oltre i due colpi consecutivi, ma stai pur sicuro che uno dei due veniva accusato o sentito dall’avversario. In pratica bruciò le tappe e in meno di due anni divenne campione italiano battendo a Latina Tommaso Galli, disorientato dalla sua boxe. Battere gente come il romano Galli e per due volte Sassarini per il titolo oltre al fatto di essere imbattuto furono il lasciapassare per una sfida europea con Salvatore Burruni. Il sardo era un grandissimo campione ma anche una vecchia volpe. Sul ring di San Benedetto la vittoria fu assegnata al pugile sardo, mentre la riscossa di Zurlo fu tardiva per avere ragione del campione avanti nel punteggio. L’appuntamento fu rimandato alla fine del 1969 con 27 combattimenti e una sola sconfitta. La località era Taurianova e di fronte aveva il marocchino Mimun Ben Alì, vecchia conoscenza della boxe italiana. Vinse in maniera chiara grazie ai suoi colpi dritti e precisi che smorzavano sul nascere l’aggressività dell’avversario. Dopo aver difeso il Titolo per tre volte passò il testimone all’inglese Alan Rudkin. Due anni dopo batte Guy Caudron e acquista il diritto per ribattersi per l’Europeo lasciato vacante dallo spagnolo Senin, ma sul ring viene sconfitto ai punti da Johnny Clark. Purtroppo nell’occasione pagò lo scotto di combattere fuori casa e lo si capì quando una testata dell’inglese aprì uno squarcio allo zigomo nel secondo round. Arrivò comunque al limite e probabilmente aveva pure vinto, grazie ai suoi precisi colpi di rimessa. Diradava la sua attività conquistando e mantenendo il Titolo Italiano. Non finisce quì perchè Zurlo ha l’opportunità di ampliare nuovamente i suoi confini in Europa detronizzando il connazionale Salvatore Fabrizio. Un titolo che tiene bene stretto, nonostante la non più giovane età, difendendolo per ben 5 volte prima di abdicare alla bella età di 38 anni di fronte allo spagnolo Juan Francisco Rodriguez a Vigo. Negli anni anni ’90 si trasferì in California dove si sposò ed ebbe due figlie. Dal 2006 rientrò nella sua “terra” ma soprattutto nella sua “palestra”.

(alb)

 

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