La boxe italiana in lutto per Giancarlo Usai

La Sardegna in lutto per la scomparsa di uno dei suoi grandi campioni: Giancarlo Usai se ne è andato all’età di 68 anni. Pugilisticamente aveva iniziato a Carbonia la cittadina dove era nato, ma da professionista si trasferì per lungo tempo in Liguria alla Fernet Branca sotto Rocco Agostino. Pugile completo, buon tecnico ma anche temperamento da fighter, da combattente con pugno. Aveva iniziato tra i pro con una incredibile serie di vittorie prima di perdere per una squalifica alla prima ripresa subita ad opera di Enzo Pizzoni. L’incontro era valevole per il titolo italiano dei leggeri. Pizzoni gli concesse la rivincita che finì altrettanto presto perchè il marchigiano colpito al timpano abbandonò dopo pochi minuti. La conquista doveva essere un primo passo per un livello maggiore, ma opporlo subito dopo neanche un anno a un campione come lo scozzese Ken Buchanan, fu davvero un azzardo. L’incontro si svolse a Cagliari e dopo una stoica resistenza fu gettata la spugna al 12° round. A gettarla fu proprio Rocco Agostino, quando Usai era ancora in leggero vantaggio, ma aveva speso tutto. Quando parliamo di Buchanan non parliamo solo di un campione europeo, ma di un ex campione del mondo che aveva incontrato gente del calibro di Ismael Laguna e Roberto “Mano di pietra” Duran. Ma le mire europee nonostante la sconfitta erano ben radicate in lui, sicuro dei suoi mezzi. Nel suo carnet non aveva grandi nomi, ma per affrontare Perico Fernandez a Bilbao gli fu riconosciuta la qualifica di challenger all’europeo. A detta della maggior parte del pubblico presente il sardo aveva vinto netto, non furono dello stesso avviso i giudici. L’ anno dopo nel 1978 riconquista il titolo italiano e domina nella categoria dei leggeri per due anni. Per le sue caratteristiche veniva definito l’uomo delle imprese impossibili. A New York affrontò un fuoriclasse del calibro di Howard Davis, ma su quel ring salì la brutta copia del campione sardo. Per certi versi, se in Italia dominava, forse se condotto in maniera diversa avrebbe potuto fare di più soprattutto per quanto riguardava l’Europa. Si ritirava nel 1980 dopo aver perso il titolo italiano ad opera di Lucio Cusma con un record di 45 vittorie e 8 sconfitte.

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