Se ne è andato Gabriele De Santis, il maestro della Cristoforo Colombo

Quando Simone Autorino mi ha comunicato la scomparsa di Gabriele De Santis ho riflettuto a lungo su quello con cui il giovane tecnico aveva accompagnato la triste notizia: “Era uno di quei personaggi che sembrava non dovesse mai andarsene. La sua scomparsa ci colpisce profondamente”. Ha ragione Simone, perchè Gabriele per certi versi, abbinato alla Cristoforo Colombo, di cui era dirigente, era per tutti un punto di riferimento, inamovibile quasi come una statua e nonostante i 93 anni ci sembra di vederlo ancora quando bacchetta qualche ragazzo che non portava bene il sinistro o dà preziosi consigli ai tecnici della sua “amata” Società con cui aveva superato le nozze d’oro per apprestarsi a celebrare quelle di diamante. Alvaro Mencacci, il presidente per eccellenza, colui che raccolse una pesante quanto gloriosa eredità, soleva dire che Gabriele era il “capitano in seconda”, colui che rimane inamovibile a vigilare che tutto proceda nel migliore dei modi”.

Ho un ricordo particolare di Gabriele e fu grazie a lui che inaugurai la mia collaborazione giornalistica per quanto riguardava la boxe con “Il Messaggero”. Era dicembre del 1982 e io ero andato per fare un articolo sulla “Colombo” di via Tacito. In pratica parlai solo con lui, conosceva tutto della palestra, dalle origini fino ad allora, ma la cosa che mi sbalordì è che ad un certo punto mi lasciò perchè doveva andare ad allenare i suoi ragazzi. Fin quì per certi versi poteva rientrare nella normalità, ma quello che mi colpì fu l’intensità e il ritmo con cui partecipava agli allenamenti.

L’articolo piacque ai lettori, ma il merito era stato di Gabriele che mi aveva inondato di notizie. C’era un’altra cosa che mi colpì di lui, abitava in via Margutta. Mi venne facile abbinare una palestra storica, la “Colombo”, e una strada storica, dove abitavano gli artisti. Entrambe avevano un minimo comune denominatore in lui. Gabriele entrò nella palestra a 13 anni, nel 1938, e pagò il mensile di 5 lire, in pratica per non uscirne più.

Era un peso mosca frizzante, impossibile contare i match disputati da dilettante. Da professionista disputò pochi match perchè una lesione al braccio destro gli impedì di continuare. Prese il diploma di tecnico e diventò il braccio destro di Angelo Sorge, per poi prendere il posto come maestro titolare. Era impiegato alle Ferrovie dello Stato, ma appena libero dal lavoro correva alla sua Società, e lo ha fatto fino a poco tempo fà, quasi come un orologio che scandisce inesorabile il tempo.

I funerali si svolgeranno nella giornata di mercoledì 12/09 alle ore 12 presso la Chiesa di San Giacomo in Augusta, Via del Corso 494 Roma.

Nella foto Gabriele De Santis con il massimo Chiacchierini e con Sandro e Luciano Grillone

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