Accadde oggi: 20 settembre 1942 Roberto Proietti batte Ascenzo Botta

di Gabriele Fradeani

Siamo allo stadio di Roma del PNF in un match organizzato da Bruno Mussolini dove due beniamini del pubblico romano si scontrano con le tifoserie schierate come non mai. La tecnica di Proietti o la potenza e l’aggressività di Botta? Quesito dibattuto da tutti i tecnici e dai rispettivi fan cui questo confronto avrebbe dato risposta. I due romani giungono al professionismo con un passato dilettantistico molto diverso: carico di medaglie quello di Proietti, in sottotono quello di Botta. Peraltro è proprio quest’ultimo che da professionista si fece strada più rapidamente complice un sinistro micidiale con il quale superò alla grande avversari quali Palermo, Fabriani, Romeo a soprattutto Bisterzo cui strappò a soli 19 anni il titolo europeo. E poi il tanto atteso confronto con l’altro beniamino romano Roberto Proietti; questi si presentava con un record di 19-0-1 ma nei confronti indiretti la maggiore potenza di Botta sembrava poterla fare da padrona. Ad esempio Botta inflisse a Bisterzo un clamoroso Ko mentre Proietti con lo stesso avversario non andò oltre il pareggio.
Grande attesa quindi quella sera ed animi sportivamente surriscaldati. Botta come suo solito parte subito all’attacco e solo la tecnica superiore di Proietti poteva riuscire a superare indenne le prime riprese anche se i colpi messi a segno dal campione furono assorbiti con una certa difficoltà. Poi lo sfidante riesce neutralizzare prima e poi a spegnere la carica agonistica di Botta ed il combattimento prende una piega più “ragionieristica” e quindi a misura di Proietti che dilaga e vince nettamente ai punti.
Nel prosieguo Roberto Proietti prese il volo e si fece notare in tutti i rings del mondo incontrando i migliori della categoria; combatté fino al 1950 anno in cui appese i guantoni al chiodo da campione europeo della categoria mentre per Ascenzo Botta le cose non andarono alla stessa maniera e travolto dalle vicende belliche si diede alla macchia, riparò in Svizzera e pure evidenziando la sua solita grande potenza non riuscì più a rientrare fra i migliori.

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