Accadde oggi: 11/11/1966 Sandro Mazzinghi vs Bo Hoegberg Europeo superwelters

di Gabriele Fradeani

Siamo al Palazzo del Ghiaccio di Stoccolma dove, l’11/11/1966, Sandro Mazzinghi difende il titolo europeo dei superwelters, conquistato battendo prima del limite Yolande Leveque a Roma il 17/6/1966, dall’assalto dello sfidante svedese Bo Hoegberg accreditato di un 31-2-0 di cui venti successi prima del limite fra cui quello a danno del nostro Bruno Visintin cui aveva strappato il titolo europeo dei superwelters l’1/1/1966 a Copenhagen. Il match era molto sentito ed il Palazzo del Ghiaccio si presentava con il tutto esaurito con un pubblico totalmente a favore del pugile locale ma talmente sportivo che poi applaudirà le migliori azioni di Mazzinghi e la sua vittoria finale. Hoegberg attacca subito confidando nel suo destro che, sino ad allora, gli aveva procurato ben venti successi prima del limite mentre Mazzinghi si limitava a controllare e ad evitare i colpi più duri riservando le proprie energie alle fasi finali. Questo fino alla quinta ripresa nella quale l’italiano poteva vantare un minimo vantaggio in virtù di una boxe più ragionata. Nella sesta tornata, una delle migliori dello sfidante, Mazzinghi è costretto sulla difensiva ma nella settima centra con un gancio sinistro la mascella dello svedese che barcolla vistosamente ma si rifiuta di cedere evidenziando ottime dosi di recupero. Alla undicesima ripresa sembra ancora l’ultimo round per Hoegberg che si presenta con il volto tumefatto e sul punto di crollare ma poi la sua forte fibra gli consente di riprendersi e di rispondere colpo su colpo alle serie di Mazzinghi che ormai marcia costantemente in avanti avendo compreso che l’avversario è ormai allo stremo. Durissima per lo sfidante anche la tredicesima ripresa e poi alla quattordicesima l’epilogo. Lunga serie di Mazzinghi e Hoegberg si accascia al tappeto. L’arbitro Inglese Harry Gibbs lo conta ma poi, nonostante lo svedese si fosse rialzato, constata che è nell’impossibilità di difendersi e decreta la vittoria di Sandro Mazzinghi che così mantiene la propria corona ed è salutato dallo sportivissimo pubblico svedese come pugile coraggioso e potente, un vero gladiatore del ring. Anche il suo avversario negli spogliati dirà che Sandro è una macchina da pugni che fa veramente male e che lui ha resistito 14 riprese solo per orgoglio.

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