Accadde oggi: 5 maggio 1963 pari tra Santo Amonti e Wayne Bethea

Il 5 maggio 1963 lo stadio comunale di Mompiano a Brescia conteneva ben 13mila spettatori venuti per incitare un beniamino del calibro di Santo Amonti, chiamato ad affrontare un avversario particolarmente pericoloso. Si trattava del massimo americano Wayne Bethea che veniva da prestazioni eccellenti come il ko inflitto a De Piccoli e il pari con l’anziate Rinaldi. Bastavano già questi due risultati per alzare l’asticella dell’incertezza. Inoltre Bethea che aveva incontrato i più forti massimi dell’epoca non aveva conosciuto mai l’onta del ko, solo Sonny Liston ci riuscì. Amonti, che aveva abbandonato la categoria dei mediomassimi, da tempo era campione dei massimi con le vittorie su Cavicchi e Bozzano. Senz’altro per il bresciano era uno degli avversari più difficili fino ad allora incontrati. L’inizio dell’italiano fu abbastanza prudente e nonostante ciò dovette incassare, sia pure con disinvoltura, le mazzate del pugile americano. La  IV e V ripresa videro invece un Amonti reagire con durezza e il pugile di colore era costretto per un attimo a toccare il tappeto. Nel VI e VII si notava un certo equilibrio dove i due si battevano alla corta distanza. Nell’VIII e IX round era Bethea a imporsi mettendo in difficoltà il bresciano, che aveva un incredibile ritorno nell’ultimo round, determinante per agguantare il pari. Lo stesso Bethea intervistato al termine ammise che il bresciano era stato l’avversario più difficile incontrato in Italia. Indubbiamente fu una buona prova del bresciano, che se avesse avuto maggior “fame” e cattiveria forse avrebbe potuto conquistare quel titolo europeo che per due volte gli sfuggì ad opera di Erich Schoeppner nei mediomassimi e di Karl Mildenberger nei massimi, entrambi in Germania.

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