Stanotte Andy Ruiz jr. tenta l’impossibile contro Anthony Joshua

Stanotte al Madison Square Garden Anthony Joshua (+ 22, 21 per ko) mette in palio i suoi titoli (WBA, IBF, WBO e IBO) dall’assalto del californiano Andy Ruiz jr. (+ 32, 21 per ko, – 1). Un match per la verità non molto sentito nel mondo della boxe e con pronostico a senso unico. Per Joshua ha le classiche sembianze di una sorta di allenamento per non perdere la confidenza con il ring e con il pubblico. In un’ ipotetica classifica rimane molto difficile uscire dal trio Joshua, Wilder e Fury. Il sogno, o forse l’incubo per le sue difficoltà, è lo scontro degli scontri tra l’inglese e l’americano, paragonabile per aspettativa ad Alì – Frazier e Alì – Foreman. La corda viene tirata sempre più, forse in attesa del responso che daranno le prossime Olimpiadi dove all’orizzonte potrebbero apparire nomi nuovi. E’ lo stesso Joshua a cercare di calamitare l’interesse degli appassionati tessendo l’elogio del suo avversario, che reputa addirittura come difficoltà uguale a Wilder e Fury. La cosa in verità fa un po’ sorridere, anche se tra i massimi non sono mancati i cosiddetti “imprevisti”. Wladimir Klitschko per esempio incocciò nella “buccia di banana” rappresentata da Ross Puritty, mentre le sue sconfitte con Corrie Sanders e Lamon Brewster ci potevano pure stare, non certo secondo i pronostici, per la potenza di questi e la mascella non di granito dell’ucraino. Lo stesso Lennox Lewis, grandissimo campione, ebbe rovesci del tutto imprevisti con Oliver Mc Call e Hasim Rahman. Ci sono stati “rischi” anche per grandissimi come Joe Louis e Mouhammed Alì: il primo vide le streghe contro l’impresentabile Tony Galento e anche il secondo rischiò contro il mediocre Chuck Wepner, da cui nacque l’idea della serie di “RockY”. Certo anche noi ci abbarbichiamo all’idea dell’imponderabile per raschiare l’idea di incertezza. Joshua lo conosciamo con i molti pregi e pochi difetti. Ruiz jr. ha un buon record numericamente parlando, ma il suo unico avversario di valore è in pratica il russo Dimitrenko, già strapazzato da Jennings.

 

 

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