L’addio a Carlo Massoli

Carlo Massoli ci ha lasciato e con lui se ne va un altro pezzo della nostra storia. Era entrato in una palestra in epoca remota, perchè dentro sentiva un’attrazione incredibile per questo sport. Lui e un altro Massoli, Renato, più giovane di due anni erano entrati nella Centocelle, che allora aveva un’ altra intestazione, ma che dal 1957 prendeva il nome dal cuore del quartiere in cui era nata. Renato si rivelò un ottimo pugile che ebbe gran seguito insieme altro gioiello della società, Tommaso Galli, campione europeo in tre diverse categorie, e al “mitico” Ottavio Panunzi. La strada di Carlo dopo alcuni anni sul ring come dilettante s’incanalò decisamente verso l’insegnamento con tanto di diploma a partire dal 1976 e forse anche prima. Era diventato il braccio destro di Sante Carucci, maestro storico per un lungo periodo della società. Cercò anche altre vie come avvenne nell’Indomita, quando fu chiamato dalla società in crisi, dopo un periodo aventiniano lontano dalla boxe, con il cervello e il cuore sempre rivolto in un mondo che lui sapeva particolare, ma dove soprattutto erano presenti ragazzi che avevano bisogno di una guida. La politica nell’ambiente non era il suo forte e quando le cose non gli erano chiare, preferiva stare in disparte. Una cosa è certa era l’insegnante ideale con quel suo sorriso appena accennato pronto ad aprirsi all’occasione. Ancora oggi è difficile pensarlo come un padre, è più semplice vederlo e immaginarlo come un fratello maggiore, un amico, che sa anche essere severo all’occorrenza e “tritare” i ragazzi con un duro allenamento. La sua impronta era chiara: la tecnica al primo posto, ma il fisico doveva essere in perfetta forma per ogni evenienza. Sembra facile a dirsi, ma vedendo combattere i suoi ragazzi riuscivi ad interpretare il suo dogma. “Pugili e guerrieri” il suo motto. Oggi molti che hanno combattuto sotto la sua guida hanno preso la dirigenza della palestra, una storia che continua con il suo quartiere, soprattutto grazie a lui che negli ultimi anni seppure in difficoltà per la salute non mancava mai di dare il suo apporto e i suoi consigli.

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