Lutto nella boxe italiana: è venuto a mancare Francesco Caruso boxer pro negli anni’60

Il pugilato italiano è in lutto per la scomparsa dell’ex pugile Pro Francesco Caruso, deceduto lo scorso 14 gennaio all’età di 84 anni. Nella sua lunga carriera, svoltasi tra il 1957 e il 1971, ha affrontato alcuni tra i migliori boxer dell’allora panorama pugilistico italiano e internazionale, tra i quali spiccano i nomi di Sandro Lopopolo e Bruno Arcari, che furono campioni del mondo.

Il Presidente Lai, a nome e per conto di tutto il movimento Pugilistico Nazionale, esprime il suo più sincero cordoglio per la scomparsa del Caruso stringendosi idealmente attorno alla famiglia in questo doloroso momento.

Francesco Caruso aveva chiare origini siciliane essendo nato a Catania il 28 agosto del 1935. Ma fu il classico pugile che il pubblico romano fece suo e in pratica adottò in un’epoca dove l’inflazione di campioni era sotto gli occhi di tutti. Faceva parte di quell’incredibile colonia di fuoriclasse che apparteneva a Luigi Proietti. Er sor Giggi, come diceva la gente, non teneva brocchi, la sua selezione era meticolosa, perché i suoi pugili crescevano allenandosi fra di loro. Entrare in quella palestra significava entrare nella storia della boxe romana in primo luogo, di conseguenza come riflesso condizionato in quella italiana. Volete conoscere alcuni nomi con cui Caruso si allenava distribuendo “cazzotti” con chiunque gli capitava a tiro: distribuiva colpi e sudore con gente del calibro di Tommaso Galli, Mario Sitri, Domenico Tiberia, Mario Landolfi, Bruno Visintin, Mario Lamagna, Ted Wright e Giulio Rinaldi. Caruso da sparring era una sorta di camaleonte, che sapeva trasformarsi in tecnico, fighter e picchiatore per l’occasione. Chiunque lo vedesse dal di fuori non notava alcuna differenza. Oggi un pugile come lui farebbe gola a qualsiasi organizzatore. Eppure incredibilmente una sola volta era riuscito a battersi per il titolo italiano dei superleggeri perdendo ai punti con Sandro Lopopolo, con il quale ebbe una rivalità accesa disputando ben tre match con un pari che grida vendetta. Sono rimaste impresse nel ricordo degli appassionati i suoi matches con Bruno Arcari, Massimo Consolati,Willy Quatuor, Angel Robinson Garcia, Romano Bianchi, Valerio Nunez, Juan Albornoz, Luigi Castoldi, Charley Douglas, Franco Nenci e molti altri. Parliamo di grandi campioni che con lui non avevano mai la sicurezza di ottenere il verdetto. Caruso non era un picchiatore, ma il suo destro era pesante e le sue serie lasciavano il segno. Iniziò la carriera tra i professionisti nel lontano 1957 disputando fino al 1971, anno del ritiro, ben 53 matches, con 20 vittorie, 27 sconfitte, e 6 pareggi.  

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