La nostra boxe in lutto per Andrea Silanos

La nostra boxe perde un altro pezzo del suo mosaico, ad Alghero se ne è andato Andrea Silanos, 81 anni, da tempo malato. A darne la notizia   è stato proprio il sindaco. Nel marasma prodotto dal Corona Virus non è facile selezionare le notizie. Ma ad Alghero Silanos  era per fortuna molto conosciuto, un volto che ha accompagnato negli anni ’60 gli appassionati sardi, era uno di quei campioni a cui l’isola ci aveva abituati. Pugile generoso oltre ogni limite, anche se aveva limiti tecnici, li rimpiazzava con il suo modo di attaccare senza sosta. Il suo esordio tra i professionisti avvenne nel 1961, infilò una bella serie di 21 vittorie prima di cedere con qualche dubbio al toscano Casti, da lui già battuto in precedenza. Si era formato nella scuola di Mulas, da cui erano usciti fior fiore di campioni, tanto per fare i nomi di Salvatore Burruni e Carmelo Chessa. La categoria dei piuma all’epoca aveva gente di caratura internazionale. Conquistare il tricolore valeva come un esame di laurea e lui realizzò l’impresa al Teatro Verdi di Sassari spodestando lo spezzino Alberto Serti, che tra l’altro fu anche campione europeo. Silanos confermò il suo valore in un match a “ferro e fuoco”contro il livornese Mario Sitri. Un andamento al cardiopalma tra due guerrieri che terminò all’8° round con la squalifica dello sfidante. Battere due pugili del calibro di Serti e Sitri diventò il lasciapassare per diventare sfidante al titolo europeo detenuto dal gallese Howard Winstone. Il match s svolse ad Alghero e per certi versi fu giudicato un azzardo. Silanos combattè in maniera stoica e dovette incassare colpi durissimi, ma anche il campione fu sul punto d crollare alla nona ripresa di fronte ad un’irruenta azione del pugile sardo, che concentrò in quella ripresa tutte le sue forze. Nelle riprese successive Winstone riprese il duro martellamento, Silanos non volle cedere e arrivò allo stremo al XV round quando fu l’arbitro a dir giustamente “basta”, mancava un minuto alla fine. Sul ring algherese Silanos aveva lasciato il meglio di sé. Dopo aver superato l’ottimo francese Michel Lamora, accettò la trasferta australiana per affrontare Johnny Famechon, futuro campione del mondo. Il match si concluse per ko a favore del francoaustraliano, ma servì a far capire al battagliero pugile di Aghero, che per lui era ora di appendere i guantoni al chiodo con un record di 29 vittorie, 9 prima del limite, e 4 sconfitte.     

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