Accadde oggi: 28 maggio 1993 Maurizio Stecca si prende la rivincita su Herve Jacob

di Gabriele Fradeani

A Dunkerque Maurizio Stecca cerca la rivincita contro il francese Herve Jacob che solo due mesi addietro gli aveva tolto, in malo modo, il titolo Europeo dei pesi piuma. Una rivincita fortemente voluta dal romagnolo ed imposta dall’EBU perché quella sconfitta decretata all’undicesimo round su una ferita quasi inesistente decisa da un medico incapace non poteva essere tollerata. Stecca si ritrova quindi davanti ad un avversario che non lo vale sicuramente dal punto di vista tecnico ma in possesso di aggressività, uno “scazzottatore” molto solido e grintoso. Davanti a siffatto avversario Stecca avrebbe dovuto impostare il match rimettendo i colpi su un Jacob che pensava solo ad accorciare per far valere la sua ritenuta maggiore potenza. Se a questo aggiungiamo le scorrettezze tollerate al limite dell’incredibile dall’ineffabile arbitro inglese Parris possiamo renderci conto delle difficoltà  incontrate da Stecca che dopo avere subito nei primi round nel vano tentativo di imbrigliare e contenere l’aggressività del francese ha deciso, contro ogni logica, di accettare il combattimento a viso aperto. Ne è uscito un combattimento povero di contenuti ma di grossa intensità con i due a scambiare continuamente. Alla decima ripresa il match sembrava indirizzato ad una conferma di Jacob che aveva dalla sua non solo un paio di punti ma anche arbitro e pubblico. Peraltro Jacob era ferito sia allo zigomo che all’arcata sopracciliare e forse proprio per paura di essere fermato accentuava il pressing in maniera quasi incosciente. All’inizio della undicesima ripresa su un attacco frontale di Jacob  l’italiano ritrova quella lucidità che gli ha consentito di giungere ai vertici della propria categoria e scaglia un uno-due che si abbatte preciso sulla punta del mento di Jacob. Un colpo da maestro e per Jacob non c’è scampo: un ko classico, bellissimo che premia il coraggio e la generosità di Stecca che si riappropria del titolo continentale. Un viatico, dirà poi Ghelfi, per prospettive mondiali che peraltro non si avvereranno perché anche un campione come Maurizio Stecca deve cedere ad un avversario imbattibile: l’incedere del tempo. “Icio” manterrà il titolo per soli quattro mesi e poi lascerà la boxe attiva da campione italiano dei superpiuma con un ultimo match a San Benedetto del Tronto il 22 marzo del ’95 battendo ai punti Athos Menegola.

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