GIULIETTA E IL SORRISO CHE DA SPERANZA. INTERVISTA ALL’INFERMIERA TESTIMONIAL DELLA CAMPAGNA #NONABBASSIAMOLAGUARDIA

Ci sono sorrisi infiniti, continui, che danno tranquillità, che danno speranza. Sono quei sorrisi in una corsia di ospedale. Come quello di Giulietta Casapulla, infermiera a Roma all’ospedale San Giovanni Addolarata, trent’anni di convivenza tra le situazioni di dolore e malattie che vivono tanti pazienti. Trent’anni che hanno accresciuto il suo senso del dovere e della disponibilità verso chi soffre, fino al punto tale che l’hanno spinta ad offrire le sue capacità umane nei momenti più cupi della pandemiaCOVID19 ad una delle città maggiormente colpita da tale tragico evento. Si è offerta volontaria a prestare servizio in una RSA di Reggio Emilia, non appena la protezione civile nazionale ha chiesto aiuto e collaborazione. “La sera che ho sentito in televisione l’avviso che cercavano 500 infermieri – racconta Giulietta – che partissero volontari tramite la Protezione Civile per aiutare i paesi del nord in difficoltà, non ho esitato un momento. Mi sono messa al computer e ho inoltrato la domanda. Mi ha spinto il grande senso del dovere oltre che aiutare dei colleghi in difficoltà ma soprattutto ho inteso ancora di più rispettare la vita umana di tante persone”. Quella che poteva sembrare una routine giornaliera, per Giulietta è diventato anche una nuova prova di coraggio e di forza affrontata con animo sereno ma pugnace. “Si stava realizzando la possibilità di dare ancor di più un valore alla mia vita – continua il racconto – un valore che è la salvaguardia della vita stessa. Quando mi è arrivata la chiamata della Protezione Civile, ho cancellato subito la tristezza del momento, le angosce relative alle sopraggiunte difficoltà che soprattutto il mondo della sanità stava vivendo. Il tempo di preparare le mie cose e raggiungere la mia nuova destinazione, con tanta voglia di dare il mio contributo. Con la semplicità di un operatore e non per prendermi un’etichetta di eroina che non appartiene né a me né a tanti miei colleghi”. E’ il 24 aprile quando il marito Paolo la accompagna alla stazione. La destinazione è una RSA di Reggio Emilia Villa delle Magnolie. Vi rimane fino al 14 maggio, quando ritorna al suo lavoro al Day Hospital del immunologia clinica ospedale San Giovanni Addolorata con la gioia di aver compiuto il proprio dovere. Il suo ritorno, però, non passa inosservato al mondo del pugilato. La sua vicina di casa, Sara Badii, ex pugile e arbitro, che oggi collabora con la FPI nella comunicazione, raccoglie il suo racconto e vede in Giulietta la giusta testimonial nella campagna “NON ABBASSIAMO LA GUARDIA”. Giulia raccoglie anche questo invito e si pone al fianco di Roberto Cammarelle, Emanuele Blandamura, Irma Testa e tanti altri per invitare tutti a lottare ancora contro questa pandemia. Una campagna social che la FPI ha realizzato in collaborazione con il FNOPI, sindacato nazionale infermieri, e con l’organizzazione di ARTMEDIA Sport. Ha prestato il suo volto affiancandolo a quello di grandi campioni per dimostrare che un obiettivo si raggiunge solo lottando. Questa campagna prevede un BoxeVoucher per gli infermieri ed i loro familiari per tre mesi di addestramento pugilistico nelle palestre ed accademie affiliate alla FPI. Giulietta ha chiesto il suo bonus. “Anche mia sorella Annamaria è una pugile amatore – fa sapere – il pugilato è una metafora rappresentativa della vita, mi fa piacere di partecipare a questa campagna e sarò contenta di salire sul ring anche se solo per allenarmi. Penso che sia un’opportunità affascinante che va provata e poi chissà che non mi prenda, in fondo devo pure tenermi in forma”. Insomma così com’è salita da sempre sul ring della vita, oggi Giulietta sale anche sul quadrato delle sedici corde, con la gioia nel cuore di aver teso una mano a chi in questi ultimi tempi ne ha avuto più bisogno. Ricordiamo infine che il BoxeVoucher per tre mesi di allenamento gratuito da settembre a dicembre, può essere richiesto ed attivato sulla pagina ufficiale della FPI #NON ABBASSIAMO LA GUARDIA.

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