Un poker di promesse tra i pro…cominciamo da Yassin Hermi

di Giuliano Orlando

Foto di Fabio Bozzani

Dopo anni di assoluto silenzio sul piano del ricambio nell’arengo del professionismo italiano, da un paio di stagioni qualcosa si sta muovendo. All’inizio in modo quasi impercettibile, poi con più vigore ed ora qualcosa di buono sembra spuntare all’orizzonte. Non siamo certo ai livelli degli anni ’’60 dopo i Giochi di Roma e Tokyo quando passarono i vari Benvenuti, De Piccoli, Mazzinghi, Bossi. Lopopolo, Arcari, Atzori, Bertini e Ros, per citare i più popolari. Tempi forse irripetibili ma, finalmente, si sta uscendo dalla stagnazione che ha etichettato oltre un decennio. Per questo ho voluto dare spazio a quattro ragazzi dall’ottimo passato in maglietta, che stanno muovendo i primi passi tra i professionisti. Tra gli addetti ai lavori sono una sicura realtà, per altri meno attenti, un po’ meno. Vediamo di conoscerli meglio.

YASSIN HERMI nato a Firenze il 26 gennaio 2002, papà tunisino, mamma fiorentina, scomparsa recentemente. Esordisce nel 2016 a 14 anni, prendendo parte al campionato italiano schoolboy, l’anno dopo da junior vince l’oro italiano e l’argento europeo ad Anapa (Russia), battendo il romeno Ungureanu, il serbo Karabegovic, il bulgaro Zafirov e il lituano Trofimcuk, sconfitto in finale dal russo Usov (4-1), che vantava 60 incontri, contro i 14 dell’italiano. Nel 2019 a 17 anni, disputa il campionato italiano youth, ottenendo il bronzo. In maglietta ha un record di 39 vittorie, 9 sconfitte e 2 pareggi. Debutta pro da superwelter con Mario Loreni, il 31 luglio 2020 a Brescia, battendo Danilo Cioce KO2, in successione ottiene altre quattro vittorie (Vivas, Vargas, Mantegna e Rauseo. Il prossimo impegno per il torneo FPI-WBC nei superwelter, ad Asti il 5 marzo, contro Cioce.

Quando sei entrato in palestra e con quali motivazioni? 

“Sono entrato la prima volta all’Accademia Pugilistica Fiorentina del maestro Alessandro Boncinelli, nel settembre del 2015 a 13 anni, perché volevo confrontarmi sul ring. Sono sempre stato un combattente, fin da bambino sentivo la necessità di sfogare la forte esuberanza, ma anche la necessità di imparare un po’ di disciplina. Era da due anni che volevo andare in palestra, però ero una teppa, come si dice a Firenze e mio papà mi promise che se mi fossi comportato bene a scuola, ottenendo buoni voti, mi ci avrebbe portato. A quel punto mi impegnai seriamente e mio padre mantenne l’impegno, portandomi in palestra!”

2) Che scuole hai frequentato e quando hai smesso. Intendi prendere qualche diploma?                                      

“Ho frequentato il liceo linguistico oltre a corsi professionali. La scuola è molto importante e appena sarà possibile intendo diplomarmi. Al momento grazie all’aiuto di una mia ex professoressa Claudia Vitale, sto continuando a studiare inglese per poter dialogare quando andremo nelle trasferte all’estero dove si parla normalmente in inglese”.

3) In famiglia chi ti segue e quale importanza ha?

“In famiglia il fans numero uno è mio babbo Mounir, che mi segue sempre, mi incita e crede in me, a seguire mio fratellino Kayse, 16 anni (alto 1.82) entrato in palestra per dimagrire, sceso da oltre 100 kg. a meno di 90, che si sta forgiando per diventare un ottimo pugile. Anche il maestro è convinto abbia qualità. Senza dimenticare le mie donne di casa, la mia fidanzata Virginia, che mi dà sempre buoni consigli e la mia sorellina Yasmin, 17 anni. Li ringrazio tutti per il supporto e il tempo che mi dedicano ogni giorno. Sono loro la mia vita”.

4) Alla perdita recente della tua cara mamma, a cui eri legatissimo, come hai reagito? 

“Non è stato affatto facile, venirne fuori. Ho dovuto superare momenti di grande sconforto. Non accettavo questa tragedia, mamma Loredana era il faro di casa, indispensabile consigliera per tutti. Proprio il suo ricordo mi dà la forza di continuare e non mollare mai. Il mio sogno era quello di farle cambiare vita, grazie alla boxe, sogno che purtroppo non sarà più possibile realizzare. Per fortuna ho una famiglia splendida, dove facciamo squadra. Assieme a papà, a mio fratello e mia sorella, so che debbo lottare e non mollare mai. Anche aver proseguito a combattere mi ha aiutato a superare il momento più difficile. Quando la vita ti mette in ginocchio è lì che devi dare il meglio di te, ed io cerco di farlo con tutte le mie forze”

5) Che rapporto hai col tuo maestro Boncinelli. Come lo consideri?

“Il maestro Boncinelli da tempo fa parte della mia famiglia, ogni membro lo conosce e lo ama. È come un secondo padre per me, mi è stato vicino in tanti momenti brutti che ho vissuto, nel bene e nel male, nelle vittorie e nelle sconfitte sia sul ring che nella vita. Posso solo ringraziarlo e assicurarlo che gli voglio un bene dell’anima e saremo sempre insieme lungo il mio percorso”.

6) L’esperienza da dilettante, dove hai conquistato un argento europeo jr. nel 2018, quanto ti è stata utile?

“L’argento agli europei junior è stata l’esperienza sportiva più bella della mia carriera dilettantistica in assoluto. Mi sono potuto confrontare con i migliori atleti della mia età in Europa molti dei quali più anziani di un anno. In quell’occasione ho potuto capire il mio valore, ma anche molto utile come esperienza agonistica, crescita tecnica e mentale”

7) Vuoi conoscere prima le caratteristiche del tuo avversario o preferisci che sia il tuo maestro a consigliarti la tattica?

“Di solito è il maestro a studiare le caratteristiche del mio avversario e scegliere la tattica giusta, per contrastarlo, trovandone i difetti. Da sempre mi fido cecamente del “bonci” e lascio che sia lui a guidarmi”.

8) Segui con interesse altri sport? Vedi la boxe in televisione e quali sono i campioni che più ti piacciono. I tuoi campioni preferiti?

“Seguo con interesse oltre alla boxe anche il calcio e da buon fiorentino tifo per la squadra viola.

Guardo spesso la boxe e penso che sia arrivata a un livello altissimo quando combattono i migliori di tante categorie. Ci sono molti giovani americani che hanno talento da vendere.  I miei campioni preferiti sono Mike Tyson , Muhammad Ali e Leonard Bundu, che mi onoro di essere amico.  Questi sono i pugili a cui mi ispiro, ma ripeto, attualmente il pugilato mondiale è davvero superlativo”.

9) I film che preferisci, cosa leggi: libri o giornali o altro?

“Guardo tutti i generi di film, ma il mio preferito è “Southpaw, l’ultima sfida” con Jake Gyllenhaal e la bellissima Rachel McAdams. Ogni volta che lo vedo, mi commuovo. Confesso di non leggere molto, anche se mi riprometto di iniziare a farlo. Dei libri ho letto due biografie molto belle, quelle di Leonard Bundu e di Mike Tyson, due campioni immensi”

10) Cosa sogni per la tua carriera pugilistica? Sei superstizioso, hai qualche amuleto, fai qualche gesto prima di ogni incontro?

“Sognare è bellissimo e io sogno di diventare campione del mondo!  Non voglio apparire come se fossi un montato, ma io credo realmente in me stesso. Non sono superstizioso. Ma ho la convinzione che una volta svolto seriamente il lavoro in palestra, debbo pensare convintamente solo a vincere. Unico gesto, prima di combattere: bacio il guanto e lo appoggio sopra il petto dove ho tatuato il nome di Loredana, la mia mamma, poi lo alzo verso il cielo a significare che siamo sempre insieme”.

11) Dei cinque incontri disputati da professionista, il migliore e il peggiore. Come ti definisci tecnicamente?

“Purtroppo, per svariati motivi, dei cinque incontri disputati nessuno mi ha visto al meglio della condizione di forma. Passavo da un momento difficile all’altro, mi mancava la serenità e non dedicavo il tempo dovuto all’allenamento. Combattevo per necessità economica e per sfogare la mia rabbia. Di questi incontri penso che i migliori siano stati quello del debutto contro Danilo Cioce e il terzo con Williams Vargas che incassava le cannonate. Il peggiore è stato l’ultimo di fronte a Rauseo, ma quella volta non c‘ero proprio con la testa

Penso di essere un pugile tecnicamente completo e versatile, anche se in futuro dovrò dimostrare il mio reale valore, aiutato sul piano organizzativo dal mio promoter Mario Loreni e su quello tecnico dal mio maestro Boncinelli, sicuro che mi guideranno bene”

12) Fai boxe a tempo pieno, oppure studi o lavori. Come ti alleni, ovvero oltre alle sedute in palestra, svolgi corsa e come ti alimenti?

“Ho iniziato a lavorare giovanissimo. Passando dai traslochi alla falegnameria, addetto alla sicurezza nelle feste e tanti altri mestieri per non pesare sulla famiglia.  Quando sono passato professionista, grazie al mio promoter che ringrazio e i vari sponsor, posso dedicarmi al pugilato a tempo pieno. Mi alleno tutti i giorni, con due sedute. La mattina di solito è dedicata alla corsa, mentre al pomeriggio alterniamo riprese di guanti con gli sparring, la cura della tecnica e ripetute al sacco. Riposo solo la domenica, anche se mentalmente il pensiero principale è il pugilato”.

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