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Sabato per Miguel Cotto un mondiale con addio alla boxe

Strano incontro questo tra Miguel Cotto (+ 41, -5) contro Sadam “World Kid” Ali (+ 25, – 1) valevole per il titolo mondiale dei superwelter WBO che si svolgerà sabato prossimo al Madison Square Garden di NewYork, organizzato dalla Golden Boy Promotions. Il match sulla carta dovrebbe essere l’ultimo per il portoricano che ha compiuto da poco i 37 anni. Ultimo nelle intenzioni del pugile ma non degli organizzatori che premono per averlo a disposizione per Gennady Golovkin e Saul Alvarez. Cotto ha fatto il suo esordio al professionismo nel 2001, ma è entrato dentro una palestra di pugilato per dimagrire all’età di 11 anni e in pratica non ne è uscito più. Parliamo della bellezza di 26 anni di boxe. L’altezza di 1,70 tradisce le sue origini di peso leggero. Il suo curriculum mondiale potrebbe sbalordire, ma siamo nell’era di Oscar De La Hoya, Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, per cui niente stupisce più. Questo è un difetto, perchè pian piano stiamo perdendo i termini di paragone per esprimere la grandezza di un pugile. Sembra di entrare un po’ nell’era megagalattica del ragionier Fantozzi. Cotto ad ogni buon conto si è battuto 8 volte per il mondiale dei superleggeri, 9 volte nei welter, 3 volte nei medi e quello contro Sadam Alì è la settima sfida mondiale nei superwelter. Per certi versi ha pieno diritto a essere stufo, ma nonostante ciò si è allenato, seguito da Freddie Roach, senza tralasciare niente per ritirarsi da campione. Sadam Alì a detta di quasi tutti ha poche chances, il quasi sta per un eventuale colpo della domenica o un crollo psicofisico difficile da pensare. Andando a spulciare il record di Alì non è impresa facile trovare un nome noto, lo trovi nell’ unico avversario, Jessie Vargas, che tra l’altro lo ha sconfitto prima del limite per il mondiale dei welter WBO. Sadam Alì ha avuto come sparring pugili del calibro di Daniel Jacobs e Curtis Stevens, i quali si sono dichiarati ottimisti sulle sue possibilità.
(alb)