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Un’emozionante serata con Orial Kolaj e Italia Thunder al PalaTiziano
Una bella ed emozionante serata di boxe si è svolta al Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, non compensata da una maggiore affluenza di pubblico. Un vero peccato, perchè lo spettacolo è stato di buona qualità sotto tutti i punti di vista e l’organizzazione della RoundZero e della Federazione Pugilistica è stata ineccepibile. Intendiamoci bene questa è stata la prima grande manifestazione romana del 2018, a cui farà seguito il superpubblicizzato Mondiale della Pace con Emiliano Marsili sullo stesso ring. Due manifestazioni importanti che speriamo risveglino l’interesse del pubblico romano verso questo sport non di serie B come ha tenuto a ribadire il Ministro Luca Lotti nella Conferenza Stampa tenuta nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio…Se uno sport viene considerato di serie B qualche volta dipende anche da noi che lo seguiamo, il maggior seguito di pubblico è la base fondamentale per innalzare uno sport. Il problema non è solo nostro ma di molti altre discipline. Io parto sempre da un principio: a Roma e nel Lazio quanti sono i tesserati, quante sono le persone che gravitano attorno alla nostra disciplina? Non sono poche è la risposta più ovvia e allora viene da domandarsi perchè quel minimo di presenze nella prima parte della riunione di ieri sera. Parliamo pur sempre delle World Series Boxing un torneo importante giunto alla sua VIII edizione, a cui partecipano non solo i migliori dilettanti del momento, ma anche ottimi pugili pro. Il controsenso della prima parte è che c’erano più spettatori provenienti dalla Campania che romani. Eppure sul ring sono saliti tre romani, che hanno buon seguito e sono abbastanza conosciuti. Basta solo questo per capire che si può fare molto di più per questo sport, le potenzialità sono buone, ma rimangono in embrione. Bisogna capire il perchè.
La lunga serata, che oltrettutto non registrerà mai cali di interesse grazie alla bravura dei partecipanti, inizia alle 18 con la sfida tra l’ Italia Thunder e i France Fighting Roosters compresa nella II giornata del gruppo B delle WSB. Ring Announcer e conduttore della serata è il ruolo che tocca a Claudio Tulli, che sfoggia tra l’altro un buon inglese. I primi a salire sul ring per i 52kg sono Vincenzo Picardi, un veterano plurimedagliato e grande protagonista da più di 10 anni e il giovane spagnolo Gabriel Escobar, esordiente in questa competizione. Picardi rientra dopo 14 mesi e la sua comprensiva ruggine viene cancellata con un ottimo montante a segno che sorprende l’avversario. Nella seconda ripresa il giallo, non un cartellino calciofilo, ma l’interpretazione di regolamento con svista. Il pugile campano va al tappeto apparentemente per un diretto e un gancio, non molto forti, ma in pratica è ko e lo capisci quando si rialza e traballa paurosamente. Sembra un ko, ma non è così, perchè l’antefatto è una involontaria testata dello spagnolo che colpisce la tempia del nostro. Una vera sfortuna e il verdetto di ko logicamente viene cambiato con il punteggio del primo round leggermente a favore di Gabriel Escobar.
Tocca quindi ai 60kg con protagonisti Michael Magnesi, grande speranza tra i pro, e il francese Sofiane Oumiha, medaglia d’Argento alle Olimpiadi di Rio e pronto a passare tra i pro dopo le Olimpiadi di Tokyo. Magnesi sa che la sua è una missione impossibile e adotta l’unica tattica apparentemente possibile, quella di pressare il suo avversario per non dare spazio alla qualità del suo tempismo e alla velocità delle sue serie. Oumiha costruisce il suo successo round dopo round senza tralasciare niente, perchè Magnesi non gli dà respiro e soprattutto lo costringe a dare il meglio per vincere comprese quelle schivate al millimetro dell’ultimo round. Vince Oumiha, ma Magnesi ha la sua bella dose di applausi per aver impegnato e allertato un vero fuoriclasse.
Mirko Natalizi, argento agli Assoluti, fa il suo esordio nelle WSB per i 69kg. Sostituisce Vincenzo Mangiacapre, presente tra il pubblico, e affronta il francese Yannick Dehez, anche lui all’esordio in questa competizione. Ma ecco l’incrocio AOB e Pro, come nel precedente match. Natalizi è un dilettante e Yannick Dehez è un professionista imbattutto da welter con 16 vittorie e 1 pari. Natalizi ha un allungo maggiore e una potenza discreta. Sono i suoi pregi che utilizza al meglio. Entrambi sono guardia destra. L’allievo di Vagni parte forte, il francese sente i colpi e il sangue dal naso è un segno inconfondibile. Dopo due riprese nette a suo favore il romano rallenta aspettando al varco un avversario che cerca di prendere l’iniziativa. Natalizi replica a tratti, ma lo fa con colpi chirurgici che lasciano comunque il segno. Il francese continua nella sua opera demolitrice, ma si espone alle repliche del romano che riesce a scuoterlo con una bella serie interrotta dall’arbitro che scandisce gli 8” mentre dall’angolo di Dehez vola l’asciugamano in segno di abbandono.
Negli 81kg c’è un altro esordiente per noi. Si tratta di Riccardo Valentino, altro prodotto della scuola di Marcianise che deve affrontare Bakary Diabira, più volte vincitore agli Assoluti francesi, già vincitore del nostro Adriano Sperandio. Match che sembra incanalato in una sicura vittoria del francese, grazie alla sua velocità e varietà di colpi. Nella quarta ripresa Diabira fa un po’ lo showmen e per poco gli costa caro, perchè Valentino è una roccia con pugni pesanti. Il francese sente un destro e si deve appellare al mestiere per frenare il campano alla ricerca del risultato clamoroso. La quinta ripresa è dura per entrambi e il francese è costretto a sputare il paradenti per riprendere fiato. Un gesto d’esperienza per respingere gli ultimi assalti di Valentino. Vince l’esperienza di Diabira, ma Valentino non ha demeritato
Molta attesa per il match tra i colossi di +91kg.. Sono di fronte Guido Vianello e il romeno Mihai Nistor. Entrambi hanno buona esperienza nelle WSB. Per Vianello oltrettutto si trattava di una sospirata rivincita, tenendo sempre presente che nel record del romeno spicca il successo prima del limite su Anthony Joshua, attuale campione del mondo dei massimi tra i pro. Nistor è un avversario non facile, che lascia poco spazio per combattere, pericoloso nei suoi colpi isolati soprattutto dalla corta distanza. Vianello ha appreso molto dal match precedente con lo stesso avversario. Ha sfruttato al massimo il suo allungo con diretti precisi e insidiosi, che infastidivano non poco l’avversario alla ricerca disperata della bagarre. Vianello ha condotto un match esemplare dove ha sbagliato poco e niente. Si è tenuto quasi sempre alla debita distanza, senza perdere terreno quando l’avversario accorciava sfruttando le malizie del mestiere. Vianello ha vinto senza discussioni in maniera netta. E’ apparso molto attento e meno rigido di altre occasioni.Per la Nazionale una gran bella notizia.
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Pochi minuti di pausa per cambiare lo scenario del Palazzetto e prepararlo per la parte professionistica. Pubblico nel frattempo visibilmente aumentato, ma non da grandi occasioni. I primi a salire sul ring sono i supermedi Johnny Cocci e Tamaz Izoria, pugile tracagnotto proveniente dalla Georgia, che ha messo se non in difficoltà, in apprensione il pugile marchigiano con le sue furiose sortite. Dalla terza ripresa Cocci, che tra l’altro fa parte anche dell’ Italia Thunder, aveva le idee più chiare frenando con i diretti gli attacchi dell’avversario. Alla quarta ripresa Izoria andava al tappeto e veniva contato.Alla quinta non si presentava al centro del ring. Per Cocci, al debutto romano, applausi e quarta vittoria. Diego Di Luisa, superwelter, è un pugile con l’abc pugilistico ben impresso nel suo DNA da tradizione tramandata dal padre e rafforzata con il fratello Andrea. Bakar Gelenitze, 22 anni, poteva anche apparire un illustre sconosciuto da noi, ma nella realtà dei fatti si è dimostrato un ottimo e perchè no promettente atleta. Un po’ curioso con i suoi atteggiamenti e i suoi saltelli per scaricare la tensione, ma quando partiva con le sue serie da distanza ravvicinata per Di Luisa non era facile trovare la soluzione di quello che si stava presentando come non indifferente problema. Un match piacevole fin dall’inizio con sprazzi di buon pugilato da entrambe le parti. Ci sono stati anche scambi mozzafiato alternati con balletti fuori programma del georgiano. Ci è voluto comunque un Di Luisa al meglio della condizione per domare un simile avversario. Indubbiamente il marchio di una meritata vittoria il pugile campano lo ha sigillato con una sesta ripresa a pieno ritmo dove ha sciorinato la sua boxe d’autore.
Si arrivava al sospirato match valevole per il titolo Unione Europea dei mediomassimi, rimasto vacante. Supervisore EBU Enrico Apa, vicepresidente FPI. Arbitro Jean Robert Laine.
Per Orial Kolaj è arrivato il momento della verità, anche perchè le notizie sul suo avversario Mustafa Chadlioui non erano certo rassicuranti. Parte bene Kolaj alla ricerca di un’opera di smantellamento, che è un po’ la sua specialità. Vince senz’altro le prime due riprese, anche se si deve guardare dai colpi larghi dell’avversario. Chadlioui diventa pericoloso quando stringe il nostro alle corde costringendolo a incassare i suoi ganci con entrambe le mani. Si comincia a capire che sarà una serata molto lunga e insidiosa. Kolaj sembra incurante nell’incassare i colpi, lui macina azione su azione per demolire un avversario, che tra l’altro incassa pure. Sono poche le pause che i due si concedono con scambi al rallentatore. Nel VI round Kolaj incassa e rischia. Saltano i tatticismi e i due scambiano in continuazione, alternandosi nei momenti favorevoli. In America esiste un Computer che certifica i colpi scagliati e andati a segno. Sarebbe stato bello averlo a disposizione, perchè i due sembrano un rullo compressore senza un attimo di riposo. Molto dura la nona ripresa per Kolaj, che si ripaga con gli interessi nella seguente. Quando sembra che uno stia per prevalere l’altro risorge come l’Araba Fenice e capovolge la situazione. Nel X round sembra che finalmente Chadlioui stia per cedere, ma non è così perchè riprende e scambia. Non si tira il fiato neanche nelle due ultime riprese estenuanti. Un testa a testa incredibile che ci ricorda i giorni eroici di questo sport. Alla fine suona il sospirato gong con un pubblico in delirio. Non so le sensazioni provate da chi l’ha visto in televisione, ma dal vivo è stato davvero emozionante. Il verdetto non ammette dubbi: la vittoria è assegnata all’unanimità con 116-112, 116-112, 115-114 a favore di Orial Kolaj, nuovo campione dell’Unione Europea dei mediomassimi.
(alb)