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Le due passioni di Maura Scalercio: la boxe e il volo
di Alfonso d’Acierno
Le cronache, specialmente quelle sportive, spesso o quasi sempre, celebrano campioni o atleti affermati. Ma è importante anche sottolineare lo sforzo, la fatica, l’applicazione di un gran numero di atleti che senza essere ancora assurti al “Panteon” dei grandi dedicano la loro vita, il tempo e l’attenzione, con grandi sacrifici per seguire un sogno e il desiderio di dare un senso alla propria attività sportiva.
E’ giusto allora partire dal sogno di tanti giovani e di capirne il senso.
La storia di Maura Scalercio, 22enne calabrese di Lamezia Terme con la grande passione per il pugilato e per il volo è emblematica.
“Mauretta” come la chiamano i maestri Carmine Cirillo e Guido Vangeli, frequenta la scuola di volo nella capitale e si allena con il Gruppo Sportivo giovanile delle FIAMME ORO. Gareggia nella categoria dei 75 kg ha iniziato con l’accademia pugilista Group 15 di Lamezia con il maestro Angelino Mascaro, dopo il suo primo incontro a Reggio Calabria si è trasferita a Roma per diventare pilota di aerei e qui non è riuscita a fare a meno del pugilato entrando nel gruppo sportivo della Polizia di Stato.
In pratica per difendere un sogno sta imparando anche a volare.
Quella dei 75 Kg è una categoria molto difficile, grandi atlete di qualità sia in Italia che in campo internazionale, per questo Maura dopo otto match è ancora alla ricerca della sua prima vittoria. Nei tornei importanti ha dovuto affrontare in ordine la fortissima Susie Canfora al Guanto d’oro 2017 e l’espertissima Cristina Mazzotta agli assoluti del dicembre scorso. Ad essere onesti, in questo inizio di attività agonistica, tre verdetti l’hanno punita severamente, due volte gli è stato dato un pari, fuori casa, quando secondo gli osservatori aveva fatto meglio dell’avversaria di turno. Ma è stato in un match internazionale negli Usa contro Morelle Mcane che si è consumata la beffa con la Scalercio che avrebbe meritato nettamente la vittoria.
Tuto questo non ha scalfito la sua volontà di continuare a percorrere la strada che deve portarla alla sua meritata affermazione. Le sue giornate si alternano tra studio, esercitazioni di volo e tante ore di palestra. Appuntamenti quotidiani scanditi da ritmi precisi e guai a chi le parla male della boxe.
“E’ uno sport che consiglierei a chiunque – sostiene Maura – poiché per fare boxe in maniera agonistica bisogna esser mossi da qualcosa di più profondo, in quanto comporta essere atleti 365 giorni all’anno e seguire una stile di vita molto regolare che priva di molte cose ma che può darti tanto. Da questo sport si può ricavare beneficio sia fisico che mentale perché aiuta a sfogarsi, staccarsi dalla quotidianità e a liberarsi dagli stress. Il mondo del pugilato è un bel mondo, dove fuori dal ring si è amici e sul ring vige il massimo rispetto. A una ragazza che vuole avvicinarsi alla boxe consiglierei di non lasciarsi scoraggiare dal pensiero altrui che vede il pugilato come uno sport maschile e violento”.
Non le pesa lo “zero” nella casella delle vittorie, anzi è uno stimolo in più per ritornare in fretta sul ring.
“Mi sto preparando al ritorno sul ring, non combatto dagli assoluti di Gorizia, i miei maestri mi hanno allertato che dovrei disputare un match a fine mese. Sto lavorando con applicazione perché voglio impreziosire con un successo la mia pratica sportiva. Non sono demoralizzata o sconfortata, il pugilato insegna a non esserlo. La boxe ti sprona, ti invoglia a prepararti sempre al meglio, con questo spirito mi preparo al match e mi preparerò a tanti altri ancora”.
Il sogno di Maura non si ferma, insomma. Le sue future avversarie sono avvertite.