Per Mauro Forte arriva… anche il Titolo del Mediterraneo WBC

Per certi versi la riunione di ieri sera all’Orange Futbolclub di Roma può definirsi perfettamente riuscita dal nuovo duo organizzatore Davide Buccioni e Michele Carpinelli. Location estiva, ma collaudata. Nel match clou era in palio il Titolo del Mediterraneo WBC dei piuma da tempo vacante. Al di là delle vicissitudini per arrivare alla conclusione definitiva di ieri diciamo subito che è stato centrato l’obiettivo numero uno: lo spettacolo che ha avuto il suo gradimento tra i numerosi spettatori presenti e il pubblico televisivo, che sembra anche apprezzare molto un orario serale per tutti, non solo per nottambuli. Ieri sera Mauro Forte, seguito all’angolo dagli inseparabili Prestipino e Filippi, ha compiuto il suo “piccolo” capolavoro, la parola “piccolo” serve a far capire che siamo solo all’inizio e questo sarà, ce lo auguriamo di cuore soprattutto come sportivi, l’antipasto di mete o titoli ancora più sostanziosi. Forte ha vinto in maniera netta, ineccepibile, e il punteggio di 97 a 93 all’unisono dei tre giudici dà la sensazione che il match ha seguito un binario chiaro. Logicamente tutto è valido quando di fronte hai un “signor” avversario come il georgiano Levan Tsiklauri, anche lui giovane e con un record dove le vittorie per ko sono l’80%. Il match inizialmente sembrava incanalato per una facile vittoria del nostro pugile. Forte nelle prime tre riprese era una piccola enciclopedia tecnica con serie veloci, rientri improvvisi, schivate, mentre di fronte Tsiklauri sembrava non trovare il tempo per le repliche anche perchè essendo un longilineo avrebbe dovuto sfruttare di più le sue lunghe leve. Dalla quarta ripresa dovevamo rivedere il giudizio, una sorta di ricalcolo nell’era del navigatore. Il georgiano innanzitutto non conosce il passo indietro, va sempre avanti e carica i suoi colpi, che sembrano delle staffilate. Non solo: aumenta il ritmo e ti accorgi che non è poi così lento. Forte è costretto spesso alle corde e Tsiklauri spara bordate tutt’altro che leggere. La fortuna è che il nostro è un moto perpetuo, difficile da inquadrare. Forte dimostra anche una certa abilità nell’uscire fuori da situazioni pericolose, deve incassare in un contesto “pirotecnico” qualche colpo, ma regge molto bene l’impatto. Dalla sesta ripresa il georgiano tenta un disperato recupero su un soggetto mobile, che sembra avere le idee chiare e lo capisci dai rientri a due mani. L’unica paura sono le 10 riprese, soprattutto fatte con un avversario del genere che toglie spazio e picchia da ogni lato. Ma Forte scioglie ogni dubbio in maniera incredibile, le sue due ultime riprese sono da 30 e lode, chi dà invece segni di affaticamento è proprio il georgiano, che attacca ugualmente su un avversario imprendibile. Non ci sono dubbi sul verdetto, che diventa una vera e propria festa con la Cintura che Mauro Betti consegna al “re” del Mediterraneo. Abbiamo parlato di atleti, ma sul ring c’è anche il terzo uomo. Massimo Barrovecchio ha fatto scorrere il match con pochi interventi, sul ring c’erano due pugili corretti, ma soprattutto si vedeva la sua “direzione”tranquilla e professionale. Diceva il saggio l’arbitro migliore è quello invisibile.

Prima del clou c’era un altro match molto atteso ed era il rientro di Vincenzo Bevilacqua, fuori dal ring da circa un anno per qualche infortunio. Anche per lui non si è andato sul sottile opponendolo a Nikola Matic, pugile di grande esperienza internazionale. Nella prima metà l’allievo di Simone D’Alessandri soffriva un po’ gli attacchi dell’avversario. Con il passare delle riprese la ruggine si scioglieva e Bevilacqua anticipava con una frazione di secondo gli attacchi di Matic, che si innervosiva con qualche scorrettezza e qualche provocazione inutile. Il finale di Bevilacqua scioglie tutte le riserve sulle sue condizioni fisiche e di forma, per Matic un ultimo round da incubo.

A margine si può dire che il ringannouncer  Valerio Lamanna è stato coinvolgente come sempre. Il commento televisivo è stato effettuato da Stefano Buttafuoco che ha avuto come compagni di dialogo prima Mirko Geografo, campione italiano dei medi, e poi Simone D’Alessandri il “poliedrico” tecnico della Phoenix Gym di Pomezia.

RISULTATI

Welter : Bruno Colaceci b. Stephen Cook   kot 3

Superpiuma: Mario Alfano b. Fabrizio Trotta DT   3° round.

Medi: Fabio Mastromarino b. Frane Radnic kot 4.

Superwelter: Vincenzo Bevilacqua b. Nikola Matic a.p. 6r.

Piuma: Mauro Forte b. Levan Tsiklauri a.p. 10- Titolo del Mediterraneo WBC

(alb)

Foto di Renata Romagnoli

 

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