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Giovanni De Carolis campione, Roberto Cocco degno rivale
Indubbiamente quella effettuata al campo Baseball del Coni è stata una tranquilla e bella serata di boxe. Giulio Spagnoli e Roberto Sabbatini se non hanno raggiunto lo scopo di una maggiore affluenza di pubblico hanno raggiunto quello di uno spettacolo accattivante con il campionato dei supermedi tra Giovanni De Carolis vs Roberto Cocco sul podio come la conquista di una medaglia d’oro. Un episodio emblematico di quelli che certificano la validità di un match è stato quando all’inizio del 10° e ultimo round non c’era più la normale divisione di sostenitori, ma con un coro unico il pubblico gridava all’indirizzo dei due pugili un “Bravi!!!!” di getto, liberatorio con un verdetto finale che non ammette repliche. I tre giudici hanno assegnato la vittoria a Giovanni De Carolis con Dario Bibbiani 100-90, Giovanni Paolo100-89 e Roberto di Mario 99-90, che a prima vista ed emotivamente poteva sembrare eccessivo, soprattutto perchè Roberto Cocco, con i suoi 41 anni è stato la sorpresa della serata costringendo il blasonato romano a non illudersi mai di avere il match in pugno, ma anzi a soffrire fino all’ultimo secondo. Ci sarà a voler leggere tra le righe qualche critica da indirizzare ai due atleti, da parte degli angoli come è giusto che sia, ma il titolo dei supermedi è stato onorato da due campioni con carriere parallelamente diverse ma indubbiamente interessanti. E’ anche bello vedere che un ex campione del mondo come Giovanni De Carolis sia diventato campione d’Italia, dopo aver fallito nei suoi due tentativi precedenti, ma è altrettanto bello vedere come i 41 anni di Roberto Cocco siano una variante marginale per chi fa una vita da atleta e che anzi sembra addirittura migliorare come il buon vino. Un’ultima e tutt’altro che marginale considerazione, per Cocco quello di ieri sera era il X (+ 4, -6) match valido per il tricolore.
Inizia molto bene il romano con un martellamento dove il gancio destro e quello sinistro arrivano a segno a turno. Il risveglio di Cocco arriva nel finale della seconda ripresa e fa capire che per il romano non sarà una serata di riposo. De Carolis alterna i suoi colpi che non sono certo carezze a pause sfruttate bene dal piemontese per recuperare terreno, sia pure marginale. Nel V e VI round la lotta è più equilibrata e a seconda di episodi marginali potrebbero essere riprese assegnate o a uno o all’altro. Il VII vede Cocco risorgere da una situazione critica, purtroppo sul ring si scivola e i due mantengono l’equilibrio con qualche difficoltà. L’ VIII round si avvia ad essere il migliore di Cocco con De Carolis in leggera difficoltà. Il gancio sinistro che si abbatte sulla mascella di Cocco è un capolavoro di precisione, il piemontese va al tappeto ma attende paziente il relativo conteggio. Il IX segue la falsariga con De Carolis che prova a caricare i suoi colpi, che ormai partono a fatica e un avversario che risorge sempre dalle ceneri di una disfatta sempre meno annunciata. Il finale vede addirittura un Cocco più pimpante e un De Carolis affaticato, ma contento di aver ottenuto un titolo che vale quasi un mondiale, sia pure di “casa nostra”.
La serata continua dopo il titolo italiano con altri due match, a cui va l’ingrato compito di essere visti da metà pubblico rimasto. Giovanni Carpentieri (+ 7, – 3, =1) nei supermedi non ha grosse difficoltà per superare ai punti Jovan Stojiljkovic, un serbo fisicamente attrezzato ma più propenso a difendersi che ad attaccare. Per il massimo Angelo Rizzo (+ 5, = 1), che chiudeva la serata sulle 4 riprese, veniva scelto un avversario, il romeno Andrea Ionita, tra l’altro proveniente dai cruiser, che non si è fatto intimidire dal colosso civitavecchiese, che aveva un angolo di prestigio con Massai e Alioti, e un tifoso d’eccezione con Emiliano Marsili. Rizzo sfruttando bene il suo maggiore allungo sembrava incamminato verso una facile vittoria, ma non era così perchè a partire dal II round Ionita tentava il tutto per tutto attaccando con decisione e mettendo alla frusta l’avversario. Match decisamente in salita per l’allievo di Massai che riusciva ad equilibrare il match con un buon IV round.
Per quanto riguarda i professionisti i primi a salire sul ring erano i piuma Davide Dieli (+ 16, – 4, =1), meglio conosciuto come ½ gancio, e Nemanja Sabljov, serbo di buona esperienza. Dieli apparso in ottima forma sembra non sentire il peso dei suoi 39 anni. Domina il match tenendo sempre l’iniziativa e soprattutto tenendo sempre in allarme l’avversario con i suoi rabbiosi 1-2. Davide Festosi, un campano residente nel veneto, per certi versi era il pugile che incuriosiva di più a cominciare da una prolifica carriera dilettantistica per proseguire da Pro con una bella serie di 10 vittorie, dove è compreso la conquista del titolo italiano. Festosi è una sorta di bulldozer difficile da tenere a freno e a farne le spese è stato il serbo Milan Savic, che pure in Italia si era ben comportato con gente del calibro di Lomasto, Magnesi, Tommasone e Ardito, tanto per fare alcuni nomi. Contro lo scatenato Festosi il serbo è stato smantellato in tre riprese con tanto di getto di asciugamano, conteggio e resa incondizionata. L’ “imprenditore” veneto ha destato un’ ottima impressione e per lui la serata non finisce con la vittoria, perchè si inginocchia non per un conteggio ma per chiedere la mano di Kimberly, la sua fidanzata. Per lui quindi doppi complimenti.
La serata condotta con la consumata abilità da Claudio Tulli si è avvalsa anche delle interviste di Stefano Buttafuoco, commentatore con il sostegno di Eugenio Agnuzzi per SportItalia. In ogni riunione mista l’aperitivo è composto dai match AOB. E’ iniziata con una sfida incrociata contro atleti provenienti dalla Padova Ring. Nel primo match dopo una buona partenza Gabr Ale (Laurentino) deve fronteggiare un Carraro, particolarmente pericoloso nel cercare l’iniziativa. Il verdetto va all’allievo di Pancione. Nel secondo match sono di fronte due elite. Sabbatini, che aveva all’angolo Federici, inizia molto bene contro il quotato Ben Hai. Ottima scelta di tempo del pugile romano, che però si disunisce, un po’ affaticato, nell’ultimo round, che risulta decisivo per il verdetto. C’è spazio anche per i massimi con l’esordio di Bernardini, proveniente dalla Top Rank di Vincenzo Cantatore, contro Rizki (Laurentino). Match piacevole tra i due colossi dove la spunta grazie a un buon finale Bernardini.
Commissario di Riunione: Raffaele Aveni.
Arbitro del Tricolore: Alessandro Roda
Supervisore FPI: Massimo Barrovecchio
Arbitri/Giudici: Marco Pacor, Raffaele D’Erasmo.
Foto di Renata Romagnoli
(alb)