Accadde oggi: 17 maggio 1995 Alessandro Duran batte Vittorio Barbante

di Gabriele Fradeani

Al Palasport di Perugia, Alessandro Duran difende il titolo nazionale dei welter dall’assalto dello sfidante Vittorio Barbante. Quest’ultimo ci aveva già provato contro Santo Serio il 18 marzo del 1994 a Senigallia a fregiarsi di quel titolo ma era stato respinto. Ora, davanti al ferrarese, ci riprovava presentandosi al meglio della forma e con l’intenzione di dare del filo da torcere al campione. Alessandro Duran, dal canto suo, non aveva affatto l’intenzione di subire battute di arresto sia perché considerava quel titolo suo di diritto in quanto sostanzialmente monopolizzato sin dall’89 ma anche perché aveva intenzione di tentare ancora l’europeo ed il mondiale, falliti l’anno precedente. Un confronto pertanto, sulla carta, acceso che sul ring ha dimostrato di poter essere tale. Lo sfidante ha iniziato, interpretando il suo ruolo, all’attacco cercando di ridurre la distanza e di costringere Duran allo scambio serrato. Il ferrarese peraltro molto intelligentemente ha adottato una boxe di rimessa e si è affidato al sinistro in jab doppiato dal destro in diretto. Una tattica che gli ha consentito di vanificare gli attacchi pur generosi del romano e di avvantaggiarsi nel punteggio. Con il passare delle riprese è apparso sempre più chiaro che il titolo era saldamente nelle mani del campione e che la resistenza coraggiosa di Barbante era ormai al limite. Alla nona ripresa, all’uscita da uno scambio, lo sfidante presentava una vistosa ferita all’arcata sopracciliare sinistra e l’arbitro Todaro non poteva fare altro che chiedere l’intervento del medico che giudicava chiusa la partita. Barbante si disperava, ma in effetti la differenza di punteggio era tale da considerare la partita già chiusa e solo un “colpo della domenica” avrebbe potuto sovvertire il verdetto. Un match che segnerà l’inizio discendente per Barbante, che tenterà in altre tre occasioni di raggiungere quel titolo ma verrà fermato sempre prima del limite da Perna, due volte, e Orlando.

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