Gazzetta.IT: ARTICOLO SULLE 6 MEDAGLIE AZZURRE AGLI EUROPEI SCHOOLBOY-GIRL 2021

Bello, il futuro del pugilato italiano. I nostri ragazzi tornano con 6 medaglie dagli Europei Schoolboys e Schoolgirls, che si sono svolti dal 12 al 20 agosto scorso presso la Lukavica Sarajevo Sports Hall di Sarajevo (Bosnia). Un evento a cui hanno partecipato 78 ragazze e 238 ragazzi provenienti da 30 Nazioni. L’età dei giovani pugili è di 13-14 anni. Il team italiano è stato rappresentato da 14 azzurrini e 9 azzurrine. Gli Schoolboys: Sasha Mencaroni (kg 40), Mattia Turrin (42), Alessandro Cipriani (44), Alessandro Crucilla (46), Daniele Davì (48), Salvatore Lo Piccolo (50), Francesco Giungato (52), Christian Romasino (54), Christian Sinagra (57), Francesco Savarese (60), Antonino Falconeri (63), Federik Fe (66), Gabriel Morale (70), Salvatore Caracausi (90). Le Schoolgirls: Anna De Donato (42), Anita Borghi (46), Giulietta Marongiu (48), Brunilda Barca (51), Stella Tosadori (54), Caterina Piano (57), Ginevra Muzzi (60), Sara Scorrano (64), Amina Golinelli (70).

IL COMMENTO DI VALERIA CALABRESE

“La fascia di età dei 13-14 anni è decisamente la più delicata da allenare – commenta Valeria Calabrese, tecnico federale Fpi e responsabile delle squadre giovanili femminili e degli Shoolboys – ahimè, spesso, si sottovalutano le fasce giovanili senza ricordarsi che sarà proprio da queste qualifiche che si evidenzieranno i futuri campioni élite. Per i pugili così piccoli, oltre la condizione fisica e la tecnico-tattica pugilistica, è necessario allenare anche l’aspetto psicologico perché hanno avuto meno occasione di vivere emozioni così forti data la loro giovane età. In nazionale, gli azzurrini si allenano due volte al giorno nel periodo non troppo vicino al match. Hanno un margine di miglioramento tecnico molto ampio ed è proprio nell’aspetto tecnico che ci siamo concentrati. Se non adesso, il lavoro svolto sarà un ottimo bagaglio di base per il futuro. A questa età è particolarmente importante conciliare lo studio con gli allenamenti – conclude Calabrese- fortunatamente gli istituti scolastici sono fieri di avere studenti impegnati nello sport. In questo modo la formazione dei giovani pugili sarà migliore”.

FONTE GAZZETTA.IT

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