Nota del Presidente sulla vicenda Ceglia vs Tatli

Cara EBU rispetta anche i pugili italiani.

Da sempre odio le ingiustizie soprattutto se consumate con sbalorditiva nonchalance.
Quella che si è perpetrata nei confronti del nostro pugile Gianluca Ceglia, è un’intollerabile ingiustizia che offende i veri valori dello sport.
In ben due anni, Ceglia ha dovuto subire 5 rinvii della sfida al Titolo europeo e l’ultimo pochi giorni prima del match! Questa situazione è stata accettata dall’EBU con una surreale acquiescenza.
Da Presidente di uno dei movimenti pugilistici più importanti del continente europeo, non voglio e non posso accettare supinamente questo atteggiamento imbarazzante nei confronti di un pugile italiano.
Di certo, non è sufficiente motivare l’ennesimo rinvio, da parte dell’EBU, con il richiamo alla nota e dolorosa situazione epidemiologica. Sappiamo bene che – con l’applicazione delle dovute precauzioni e nel rispetto delle normative anti Covid – l’attività pugilistica è ripresa vigorosamente a livello nazionale ed internazionale.
Peraltro, tale evanescente motivazione potrebbe impedire sine die l’effettuazione del Titolo europeo in questione. Accondiscendere passivamente alla menzionata condotta – che non ha nulla di sportivo – sarebbe come impantanarsi in un meccanismo assolutamente dannoso per i pugili.
Per questo, la FPI invierà, attraverso il suo consulente legale, una formale nota di protesta al citato Ente, chiedendo che il Titolo Europeo si possa organizzare, entro un termine ragionevole, in Italia dove Ceglia potrà finalmente sfidare il suo avversario.
In tal senso, la società del pugile italiano, la BBT, ha già paventato la possibilità di organizzare il suddetto Titolo, forse nella Regione di residenza del pugile italiano.
La FPI sarebbe pronta a supportare l’organizzazione con un contributo straordinario – rapportato allo stanziamento da inserire, per l’attività Pro, nel prossimo bilancio preventivo 2022 – da approvare in seno al Consiglio federale.
Sono certo che L’EBU saprà cogliere l’opportunità di far prevalere i veri principi del fair play, dando la possibilità a Ceglia di giocarsi le sue chance.
Diversamente, la Fpi si vedrà costretta a tutelare – con tutti gli strumenti previsti dalla vigente normativa, ordinaria e sportiva – il pugile e l’immagine del movimento pugilistico nazionale.
Ciò potrebbe anche voler dire una più approfondita valutazione – insieme alle competenti istituzioni sportive ed alle società organizzatrici italiane – dei rapporti della Fpi con la stessa EBU.
Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D’Ambrosi

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