IL PUNTO DEL PRESIDENTE FLAVIO D’AMBROSI: Incrementare la quantità e la qualità dei processi di selezione

Incrementare la quantità e la qualità dei processi di selezione.

La crescita del pugilato italiano, come quella di ogni altra disciplina sportiva, passa inevitabilmente per la qualità dei processi selettivi.

La scelta degli atleti migliori deve avvenire con rigore, precisione e soprattutto metodo.

Per questo motivo chi scrive ed il Consiglio federale hanno voluto fortemente innovare e riorganizzare, con efficienti strategie operative, la ricerca e la maturazione del talento già avviati con forza nel precedente quadriennio.

In tale ottica, sono stati effettuati incisivi interventi nei seguenti settori:

1) giovanile – il modello di competizione giovanile (sparring io) è stato innovato e reso più aderente a quello agonistico. Lo “sparring io” è anche più allettante per i più giovani tanto che è stato registrato, dal 1 gennaio ad oggi, un forte incremento di giovani tesserati ed un soddisfacente aumento di partecipanti alle competizione nazionali giovanili. Si stima che per la fine di quest’anno, avranno partecipato agli eventi regionali e nazionali, criterium e sparring io, circa 1000 giovani, dai 5 ai 12 anni, provenienti da tutte le Regioni;

2) Squadre Azzurre – l’assetto organizzativo della Nazionale è stato oggetto di una profonda riforma che ha messo in primo piano i giovani. L’individuazione e la scelta dei giovani talenti avviene, oggi, con maggiore attenzione e soprattutto all’interno di un modello organizzativo più efficiente che ha dato il giusto risalto alle Nazionali di categoria. Per esempio, il metodo “round robin” ha portato, nei primi mesi di quest’anno, oltre 150 nuovi giovani pugili in nazionale. Nel recente round Robin, concernente gli youth, sono stati portati in Sicilia 50 giovani, provenienti da 8 Regioni, attenzionati e selezionati dal responsabile youth Francesco Damiani;

3) eventi nazionali (Campionati italiani e tornei nazionali) – è stato incrementato, già dal 2021, il numero di giovani partecipanti ai citati eventi. Nel 2021 sono stati oltre 1.800 i pugili, uomini e donne, che hanno preso parte alle competizioni nazionali, confrontandosi con i loro coetanei;

4) eventi interregionali – i Comitati regionali sono stati incentivati, anche con appositi sostegni economici, a coordinare riunioni interregionali attraverso cui implementare il numero dei confronti tra giovani pugili;

5) Pro – dal primo luglio partirà il nuovo progetto relativo al movimento Pro, che metterà al centro del sostegno federale i pugili ed i rispettivi tecnici, creando un virtuoso meccanismo di crescita dei giovani pugili che ambiscono ai più alti traguardi. Nel frattempo, la Federazione ha profondamente innovato i regolamenti dei passaggi dal settore Aob a quello Pro, quelli relativi ai passaggi di qualifica nonché il regolamento per la partecipazione ai Titoli italiani cercando di rivalutare i contenuti tecnici ed il valore della menzionata competizione.

Tutto ciò ha indubbiamente aumentato le occasioni di selezione dei giovani pugili. Non è un caso che la Nazionale ha subito un incisivo turn over nei pugili ed i risultati internazionali non si sono fatti attendere.

Il lavoro è ancora all’inizio ma una cosa è certa: se vogliamo alzare il livello del pugilato italiano è quanto mai necessario aumentare i processi selettivi, gestendoli con il più rigoroso metodo valutativo del talento pugilistico.

Ricordiamoci che tutti possono praticare il pugilato ma non tutti possono ambire ai più alti livelli. Sta a noi prendere i migliori pugili – cresciuti nelle varie palestre d’Italia – ed avviarli verso l’olimpo della nobile arte.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D’Ambrosi

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