A Marciana il ricordo di Ali con i Campioni Cammarelle e Brozzi

A Marciana, nel suggestivo Anfiteatro di Procchio, si è svolto il “Memorial Muhammad Ali”, l’evento in ricordo della leggenda della boxe mondiale, sceso dal ring della vita il 3 giugno del 2016 a Scottsdale in Arizona, a causa dell’aggravarsi del suo stato di salute. Il Parkinson, però, non è riuscito a mettere KO la popolarità smisurata di un Campione che ancora oggi è un esempio di forza, passione e identità, che ha unito intere generazioni, diffondendo valori sportivi e sociali che sono da sempre fonte di ispirazione per gli atleti della boxe. Tra questi, i Campionissimi Anna Lisa Brozzi, Campionessa Europea PRO dei Pesi Piuma, e Roberto Cammarelle, Campione Olimpico e Mondiale dei Pesi Supermassimi e Dirigente G.S. FFOO, che sono saliti sul ring di Procchio per portare la loro testimonianza e ripercorrere le gesta di Ali insieme al Sindaco di Marciana Simone Barbi, al Vicepresidente del Comitato Regionale Toscana FPI Achille Cocco e al Presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Milano 2009 Andrea Locatelli, elbano d’adozione. 

Organizzato dal Comune di Marciana in collaborazione con la Federazione Pugilistica Italiana e con il Comitato Regionale Toscana FPI, l’evento, inserito nella programmazione del tour della campagna “Boxing Heroes”, ha celebrato “The Greatest” anche con l’esibizione di Pugilato Olimpico degli atleti IBA Marius DarieRomeo Ghini, a cura dell’ASD Boxing Club Siena e del Vicepresidente e Maestro Cocco. 

Le due special guest Cammarelle e Brozzi hanno raccontato la loro esperienza di campioni di vita e di sport, testimoni straordinari del fair play e della metafora di Ali: “dentro un ring o fuori, non c’è niente di male a cadere. E’ sbagliato rimanere a terra”. Insieme hanno ricordato quanto Ali sia stata carismatico, comunicativo e ribelle. Il “mito americano con la faccia nera” ha iniziato ad allenarsi ad undici anni ed è diventato il pugile del secolo, detentore del Titolo Mondiale sia WBC che WBA per ben 5 volte, battendo icone come Sonny Liston, Joe Frazier e George Foreman, ben 56 vittorie su 61 incontri disputati e a soli diciotto anni ha conquistato l’oro ai Giochi di Roma ’60. Per abbracciare la fede musulmana ha cambiato il suo nome di battesimo, Cassius Clay, in Muhammad Ali ed ha combattuto per il riscatto degli afroamericani. Ha rifiutato di combattere in Vietnam, è stato arrestato e privato del titolo mondiale per poi vincere anche questa battaglia introducendo l’obiezione di coscienza.

“Nessuno si aspettava che fosse proprio un peso massimo a mettere in scena l’esagerazione della leggerezza, della velocità, della danza, della mobilità”: a scriverlo nel prologo del libro di Gianni Minà “Il Mio Ali” è stata Mina. Ma per comprendere bene la grandezza del Campione di Lousville, il Memorial di Procchio si è concluso con la visione del docu-film “Da Clay ad Ali. La Metamorfosi” scritto e diretto da Emanuela Audisio nel giorno in cui Ali avrebbe compiuto 80 anni, prodotto da Repubblica Tv e Sky Arte.