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Domani sera oltre a Lomachenko c’è anche l’esordio di Guido Vianello
Domani sera per Guido Vianello inizia il suo cammino…verso la gloria. Il giovane pugile romano fa il suo esordio tra i pro affrontando Luke Lyons. Lo scenario è quanto di più inimmaginabile si può pensare, parliamo del Madison Square Garden, un santuario della boxe mondiale di tutti i tempi. Nella boxe come nella vita ci sono dei ricorsi storici. Primo Carnera fece il suo esordio al Madison il 24 gennaio del 1930 contro Big Boy Peterson vincendo per ko al I round. Rocky Marciano, pur essendo cittadino americano, fece il suo esordio al Madison Square Garden il 2 dicembre del 1949 quando aveva al suo attivo 22 vittorie, quasi tutte per ko. Guido Vianello coi suoi 24 anni sembra voler bruciare le tappe cominciando là dove per molti è ed è stato il punto d’arrivo. Con lui riprende la tradizione dello “stallone italiano”. Due metri d’altezza per 110kg, oggi non sono più una rarità in un mondo di giganti. Vianello, giovane tranquillo, senza problemi economici e con uno stipendio garantito nell’ Arma dei Carabinieri, spiazza tutti lascia il Gruppo Sportivo e accetta le lusinghe di Bob Arum, alla ricerca di volti nuovi nel mondo dei massimi, considerando poi la quantità di italiani che ormai vivono negli Stati Uniti il business acquista un volto ben definito. Il Rubicone è attraversato e domani sera Vianello affronta Luke Lyons (+ 5, – 1, =1), 33 anni del Kentucky, il primo ostacolo di una scalata ambiziosa a cui la boxe italiana guarda più che con curiosità forse con speranza. Un match comunque da non sottovalutare per vari fattori, un’esperienza d’oro per valutare un tipo di allenamento particolare come quello americano dove in palestra oltre ad allenarsi si combatte. Oltrettutto il romano accompagnato in questa sua esperienza dal suo tecnico Simone D’Alessandri fa gli scongiuri. Tanto per cominciare in quest’ultimo periodo ha avuto sparring d’eccezione come Tyson Fury e Joe Joyce, un motivo in più per abituarsi a crescere e a vincere