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La boxe in lutto per la scomparsa di Cesare Venturini
Si è spento all’età di 75 anni Cesare Venturini, storico presidente dell’Audace, una delle più antiche società romane. L’Audace dove si pratica principalmente il pugilato è una delle società storiche del settore insieme alla Cristoforo Colombo. Nata come Polisportiva circa 120 anni fa ebbe una lunga storia primeggiando in vari settori come il calcio, la lotta, lo judo, atletica leggera, la scherma, sollevamento pesi. La sede si trova in una delle zone più antiche di Roma, dove si ha una visione che congiunge via Cavour rivolta verso il Colosseo. Molti personaggi dell’epoca si legarono ai fasti della Polisportiva a cui si aggiunse la famosa Sala Gigli donata dal noto tenore beniamino Gigli. Una storia infinita che però trovava difficoltà a mantenersi fino a quando le difficoltà l’avevano messa sull’orlo del lastrico per non dire del fallimento. Intervennero numerose personalità per una costosa ristrutturazione che in qualche modo rimise in piedi la struttura con l’addio di alcuni sport, mentre la boxe rimaneva saldamente nelle antiche mura. Quando apparve negli anni ’80 Cesare Venturini, di origini nobili, un giovane pieno di entusiasmo la Società divenne punto di ritrovo per i professionisti di passaggio e manager famosi, sia italiani che stranieri. Nel 1985 sotto la gestione di Venturini, che in pratica da Consigliere, divenne Vice presidente e poi definitivamente presidente negli anni ’90, con l’aiuto di preziose risorse economiche, la società fece rapidamente il salto di qualità, mentre la moglie Anna assunse il ruolo di vicepresidente. La storia dell’Audace proseguì grazie alla famiglia Venturini il suo percorso, classificandosi ai primi posti anche come società organizzatrice. La tradizione dei Venturini crebbe anche per merito dei due figli di Cesare, vale a dire Gabriele e Fabio, che tra l’altro divennero prima ottimi pugili da dilettanti per poi diventare maestri. Una tradizione che continua e un connubio inscindibile. Elencare i campioni usciti dalla palestra di via Frangipane è quasi impossibile. La parola d’ordine era “Audaciani per sempre”. Cesare era generoso di natura, aiutava spesso i suoi “ragazzi” nelle intemperie della vita. Era un buon organizzatore di eventi, pronto ad intervenire anche da consigliere del Comitato Laziale. Era un mecenate e un collezionista eccezionale soprattutto per quello che riguardava la boxe. Pronto a elargire entusiasmo e soprattutto pronto ad aiutare in ogni momento la boxe, sua grande passione. Adesso ci ha lasciati quasi all’improvviso, il cuore non ha retto, un cuore grande che ci aveva abbracciato tutti con il suo sorriso e soprattutto con il suo ottimismo, tipico di un’altra epoca, ma sempre contagioso.