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Deontay Wilder mantiene Titolo e imbattibilità contro Luis Ortiz
Sul ring del Barclays Center di Brooklyn Deontay Wilder ha conservato la sua fetta di mondiale WBC battendo prima del limite Luis Ortiz. Quest’ultimo ha perso la sua imbattibilità, infatti oltre a Wilder il fattore imbattibilità appartiene anche a Anthony Joshua, Joseph Parker, Tyson Fury e Lucas Browne, tutta gente che gravita intorno ai vari titoli. Intanto fra poco ci sarà uno Joshua contro Parker, che eliminerà uno dei due imbattuti. Il fattore imbattibilità è un modo per far conoscere il valore del soggetto, ma alla fine del 2018 si potrebbe cambiare imbattibile con invincibile, vale a dire colui che passerà indenne nelle varie sfide tra imbattuti. A livello globale e organizzativo il sogno che dovrebbe diventare realtà è la conclamata sfida con riunificazione tra Anthony Joshua e Deontay Wilder, che creerebbe il presupposto per borse record e un giro d’affari da capogiro.
Ieri, intanto, Deontay Wilder (+ 40, 39 per ko) ha eliminato in questa frenetica corsa il cubano Luis Ortiz (+ 28, 24 per ko, – 1) per kot al X round quando l’arbitro ha fermato il match. Fino a quel momento i cartellini vedevano vincente Wilder, ma di un solo punto. Dire che lo statunitense abbia entusiasmato non è giusto. La lotta in molte riprese è stata deludente, ma ha avuto comunque le sue fasi drammatiche. Al VII round Wilder, che aveva già accusato nel round precedente, ha rischiato di finire ko tempestato alle corde da uno scatenato Ortiz. Il cubano non sapeva approfittare del momento favorevole e pian piano Wilder recuperava. Ortiz si era giocato il suo asso nella manica, ma aveva dilapidato le sue forze, i 38 anni in queste occasioni si fanno sentire, oltrettutto se di 38 anni si parla ma che potrebbero essere anche qualcosa di più. Alla nona ripresa la differenza tra i due era percepibile a occhio nudo. Wilder partiva in quarta e Ortiz arrancava vistosamente.Nel round seguente la conclusione definitiva dopo due conteggi e una valanga di colpi a segno culminata con un montante destro. Per Wilder è stata la settima difesa vittoriosa e senz’altro la più sofferta, oltrettutto contro un pugile, anziano sì, ma che ha mostrato il suo valore e la sua pericolosità, che ne facevano un soggetto accuratamente evitato. Wilder era soddisfatto per la sua prova contro un valido avversario, dimostrando tra l’altro buone doti da incassatore.
(alb)