IL PUNTO DEL PRESIDENTE FLAVIO D’AMBROSI: LE RIFORME NON SONO PIU’ RINVIABILI

LE RIFORME NON SONO PIU’ RINVIABILI

Forse qualcuno non lo ha ancora compreso. Il futuro del pugilato italiano è in bilico. Le riforme di un vecchio modello gestionale, ormai non più funzionale al moderno assetto del mondo sportivo, sono imprescindibili ancorché possano apparire, adesso, impopolari.
Nonostante l’infausta data della passata assemblea elettiva, imposta da miseri interessi particolari, il sottoscritto ed i dirigenti federali stanno lavorando, e lo hanno fatto anche nel periodo natalizio, per attivare tutti i processi riformatori che devono partire immediatamente.
Ricordo a me stesso che è in corso una profonda ristrutturazione concernente i contributi statali che, già nell’immediato, saranno compressi e la cui erogazione, da parte della società Sport e Salute, sarà sempre di più connessa a criteri di meritocrazia ed efficienza. Criteri che, ad oggi, la nostra Federazione non può vantare a causa di decenni di irragionevoli politiche di distribuzione a pioggia delle risorse economiche e di una totale mancanza di politiche di autofinanziamento.
Anche se già nel quadriennio precedente sono state messe in cantiere diverse riforme ed attuati importanti iniziative – che hanno permesso al pugilato nazionale uno straordinario incremento di risultati sportivi ed un record di affiliazioni e tesseramenti – ciò non è ancora sufficiente per affrontare le impervie sfide che ci attendono.
A fronte di questo complesso e delicato quadro situazionale, si stanno programmando degli interventi, improcrastinabili, che dovranno assicurare lo sviluppo e l’implementazione della qualità del pugilato italiano. Interventi che riguarderanno le Squadre Azzurre, i Campionati italiani, l’attività professionistica, il settore arbitri giudici, il settore sanitario, la formazione, il sostegno economico alle società affiliate, la formazione e la comunicazione.
Per quanto concerne le Squadre Azzurre, si sta imponendo rigore e serietà agli atleti che indossano la maglia Azzurra e che ne devono essere onorati. In tale ottica, non appare più condivisibile lo “stipendificio” delle diarie giornaliere che non premia i risultati sportivi ma la mera presenza agli allenamenti! Noi vogliamo, invece, motivare gli atleti Azzurri a conquistare risultati, anche attraverso cospicui premi in denaro legati al raggiungimento di obiettivi nelle competizioni internazionali.
Relativamente ai Campionati italiani, siano essi di categoria o assoluti, è assolutamente necessario introdurre una formula organizzativa che garantisca qualità e razionalizzazione di spesa per tali competizioni. In particolare, v’è l’esigenza di comprimere la durata delle fasi finali – diventate una “vacanza valtur” di una settimana – a soli tre giorni in cui vengano celebrati quarti, semifinali e finali tra i migliori 8 pugili d’Italia. Nel contempo, tale formula deve assicurare, dalle fasi regionali, la massima partecipazione di tutti i pugili.
In merito al settore Pro, è in corso la realizzazione di una nuova struttura che dovrà occuparsi di gestire e governare, in tutti i suoi aspetti, il movimento Pro. Struttura in cui dovranno essere rappresentante tutte le figure che lavorano in tale movimento (società promoter, atleti, tecnici, procuratori, ecc.).
Anche negli altri settori – con particolare riferimento a quello arbitrale e sanitario – sono in atto profonde misure di rinnovamento che, nelle intenzioni, saranno dirette ad eliminare le criticità registrate negli anni precedenti tra cui la mancata corrispondenza tra verdetto ed andamento del match e la cronica mancanza di medici di bordo ring unita a tariffe mediche spesso non sostenibili dalle società organizzatrici.
Stiamo lavorando intensamente per il futuro del pugilato italiano non per gli interessi dei singoli che saranno sicuramente soddisfatti se corrispondenti all’interesse generale del movimento pugilistico nazionale.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi