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Sabato prossimo Andrea Scarpa combatterà per il vacante titolo dell’Unione Europea dei pesi superleggeri
Grande opportunità per Andrea Scarpa (30 anni, 22 vittorie e 3 sconfitte), ex campione d’Italia dei pesi superpiuma e dei pesi superleggeri nonché ex campione Silver dei pesi superleggeri WBC. Grazie al lavoro manageriale del presidente della Opi Since 82 Salvatore Cherchi, sabato 20 gennaio, al palasport Marcel Cerdan di Levallois-Perret, (Francia), Andrea sfiderà Franck Petitjean (29 anni, 19 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi) per il vacante titolo dell’Unione Europea dei pesi superleggeri. Il vincitore disputerà il titolo europeo dei pesi superleggeri. La manifestazione sarà trasmessa in diretta, in Francia, da Canal+.
“Si tratta di un grande evento – spiega Salvatore Cherchi – con 11 combattimenti tra cui due titoli francesi (dei pesi supermedi e dei pesi massimi leggeri), il mondiale femminile dei pesi superpiuma IBF e il mondiale dei superleggeri IBO. Combattere in una simile manifestazione è un grande risultato per Andrea. Con la vittoria, diventerà sfidante al titolo europeo e questa è una motivazione in più per battere Petitjean.”
Nel record di Petitjean, il titolo di campione di Francia e dell’Unione Europea dei pesi superleggeri, le vittorie contro Samuele Esposito ed Alexandre Lepelley e un pari contro Steve Jamoye. Lepelley e Jamoye sono conosciuti dal pubblico italiano per aver combattuto rispettivamente contro Michele Di Rocco e Luca Giacon al teatro Principe di Milano (Di Rocco vinse per ko all’ottavo round, mentre Giacon vinse ai punti). In definitiva, Petitjean è un pugile di ottimo livello contro cui Andrea Scarpa dovrà dare il massimo per portare a casa la vittoria e la cintura di campione.
Andrea, cosa pensi del tuo avversario?
“Il mio allenatore Antonio Di Renzo ha guardato i video dei suoi combattimenti e mi ha detto che è un pugile molto tecnico, rapido, ma che non ha il pugno del ko. Questo, però, non vuol dire niente perché basta una disattenzione per incassare un destro alla mascella e finire al tappeto. Sul ring non bisogna mai sottovalutare nessuno. Il record conta fino ad un certo punto. E’ molto più importante in quale condizione psico-fisica si arriva al match. Contro l’inglese Ohara Davis, ad esempio, ero ben preparato atleticamente, ma non ero concentrato perché nei giorni precedenti al combattimento è successo di tutto. Infatti, quando siamo tornati a casa, abbiamo allontanato alcune persone del mio staff. Davis ha vinto per 120 a 108 su tutti i cartellini dei giudici, ma io non considero quella sconfitta perché non c’ero proprio con la testa. Per me, è come se non avessi mai combattuto. Ho visto il video del match e sono convinto che se fossi salito sul ring tranquillo, avrei vinto facilmente. Quando ho centrato Davis con tre destri al volto, lui ha barcollato. Il miglior Andrea Scarpa avrebbe chiuso il match mettendolo ko, ma ero talmente deconcentrato che non sono riuscito a fare neanche quello. Sabato prossimo, contro Petitjean, sarò al top.”
Ti preoccupa combattere in Francia?
“Si, perché sappiamo tutti che i verdetti casalinghi sono all’ordine del giorno. Ma sono molto ben preparato e quindi tranquillo. Mi alleno da quattro mesi facendo un’ora di corsa la mattina, un’ora di nuoto a metà giornata e tre ore di palestra la sera. Ho fatto sparring con pugili di alto livello come l’ex campione d’Europa dei pesi leggeri Emiliano Marsili, l’ex campione d’Italia dei pesi welter Michele Esposito, l’ex campione d’Italia dei pesi superleggeri Luciano Randazzo ed il forte peso welter ucraino Maxim Prodan con cui ho fatto i guanti alla Opi Gym di Milano, la palestra di Alessandro Cherchi. Dieci giorni prima del combattimento sospendo lo sparring e faccio solo allenamento leggero. Rientrare nel limite di peso dei superleggeri non è un problema per me, perdo anche 5 kg in una settimana. Sono riuscito a scendere al di sotto del limite dei pesi superpiuma per fare il titolo italiano. Quello si che è stato faticoso, ma volevo diventare campione d’Italia.”
Chi è stato il tuo avversario più difficile?
“Lyes Chaibi che ho superato ai punti per il vacante titolo intercontinentale dei pesi superleggeri IBF nel novembre 2015. Non solo si è rivelato molto più forte di quel che pensavo, ma ha dimostrato grandi doti di incassatore. Ha preso certe mazzate che avrebbero messo ko chiunque altro, ma lui non è andato giù. Non so come abbia fatto.”
Tra i pugili italiani che hai battuto per il titolo nazionale, contro chi hai fatto il miglior match?
“Nicola Cipolletta, Floriano Pagliara, Renato De Donato, Francesco Accatullo ed Emanuele De Prophetis sono stati avversari molto forti. Ho sempre dato il massimo ed ho un bel ricordo di tutti quei combattimenti. So che anche il pubblico si è divertito.”
Da appassionato, quali pugili ti piace guardare?
“Il campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua, il campione dei superpiuma Vasyl Lomachenko, i campioni dei pesi medi Saul Alvarez e Gennady Golovkin sono dei fenomeni e non mi perdo mai i loro incontri, ma ci sono anche altri pugili capaci di entusiasmare il pubblico. Oggi la boxe è ricca di fuoriclasse.”