Sabato alla Manchester Arena rientra un Tyson Fury(oso)

Sabato prossimo farà la rentrée sul ring installato nella Manchester Arena uno dei personaggi più discussi e contradditori degli ultimi 10 anni: Tyson Fury, un colosso di 2,06 m., che dopo aver conquistato il mondiale dei massimi battendo a sorpresa Wladimir Klitschko è sparito rifugiandosi nei meandri più oscuri del cervello e non facendosi mancare niente dalla depressione all’alcool e alla droga fino a raggiungere con il peso dimensioni pachidermiche. Sono passati 2 anni e 7 mesi e sabato Fury colmerà questo vuoto affrontando un quasi illustre sconosciuto, oltrettutto proveniente dai massimi leggeri. Si perchè questo Sefer Seferi, 39 anni, residente in Svizzera, ma di origini albanesi è un carneade al cospetto dell’inglese. Ha un record dignitoso di 23 vittorie e una sola sconfitta. Fatichiamo a trovare nomi conosciuti se si esclude il suo vincitore Manuel Charr e quel Laszlo Hubert che incontrò qualche anno fa il nostro Fragomeni in Messico. Se dal lato psichico non si capisce bene se Fury abbia superato la prova, anche se  le premesse ci sono, dal punto di vista fisico con la perdita di molti kg dà l’impressione di essere intenzionato a riprendere quel cammino da imbattuto dopo 25 vittorie. La vittoria non sembra essere in discussione e lui si schernisce dicendo di aver selezionato un avversario tosto che gli dia filo da torcere e non uno da pochi secondi. Resta il fatto che la curiosità, tra l’altro ben pilotata dalle sue interviste e conferenze stampa, regna sovrana in una nazione che annovera nella categoria più importante ben tre personaggi di spicco come Anthony Joshua, Dillian White e il rinato Tyson Fury. Lui al centro dell’attenzione si autodefinisce il più forte di tutti, un misto tra Mouhammed Alì e Floyd Mayweather, al cui cospetto gli altri hanno poche chance. Tiene un po’ in apprensione quando dichiara che potrebbe ricadere nella depressione, ma si diverte ora che ha su di sé microfoni e flashes. E’ divertente comunque leggere le quote delle scommesse che lo riguardano, la vittoria di Seferi è data alla stessa stregua di una vincita al superenalotto. Molto gettonate le puntate che vedono l’albanese non superare la V ripresa. Per ora Sefer Seferi è considerato il Rocky Balboa di turno, vale a dire il primo avversario che accompagnato da altri tre o quattro incontri dovrebbe riportare Fury in zona mondiale effettiva.

Sembrerà strano ma il vero clou della serata non è il match tra i massimi, ma quello che vedrà di fronte i superleggeri Terry Flanagan (+ 33, 13 per ko) e Maurice Hooker (+ 23, 16 per ko, = 3), che si contenderanno il titolo WBO lasciato vacante da Terence Crawford. L’inglese, bontà sua, si dichiara il più forte della categoria e intende unificare le varie sigle cominciando appunto dall’americano. Sulla stessa falsariga le dichiarazioni di Hooker, che tra l’altro ha fatto da sparring a Crawford e conta molto sulla sua presunta maggior potenza, anche se recentemente gli è stato assegnato un pari generoso con l’ex campione Darleys Perez.

(alb)

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