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Domani sera allo Stadio Pietrangeli una serata da… Oscar con Geografo e Bevilacqua
La boxe targata BBT di Davide Buccioni occupa lo Stadio Nicola Pietrangeli in collaborazione con la FPI e la new entry rappresentata da Michele Carpinelli. E come sta diventando una consuetudine ci sono due titoli in palio, uno italiano e l’altro internazionale con il Mediterraneo WBC. I titoli sono logicamente importanti, ma acquistano un valore particolare grazie ai loro protagonisti. Mirko Geografo (+ 11, – 1, = 1) è in pratica uscito allo scoperto con la sua vittoria su Domenico Spada e se per qualcuno è stato una piacevole sorpresa, non lo è stato per altri a cominciare dal suo staff Sinacore-Prestipino-Filippi sotto l’occhio vigile di Fedele Bellusci. Non deve tradire il record del 27enne romano con un solo successo prima del limite, perchè la potenza non gli fa certo difetto, solo che lui preferisce lavorare sul fiato, sulla distanza, ma soprattutto predilige ragionare sulle caratteristiche dell’avversario, se poi arriva la vittoria prima del limite, bene, ma non è la prima opzione. Molti quando è stata accettata la sua candidatura per sfidare Domenico Spada lo ritenevano un passo azzardato. Ma gli anni passano anche per un campione come “Vulcano”, grande protagonista di match a livello mondiale. La prima metà del match vedeva uno Spada deciso a concludere la partita al più presto. L’abilità di Geografo consisteva nel subire meno danni possibile e stancare un avversario con i suoi “gloriosi 38 anni”, una realtà difficile da accettare. Geografo è diventato quindi campione dei medi battendo un campione con la C maiuscola. Adesso la situazione è cambiata perchè Geografo è diventato l’uomo da battere e la scomoda incombenza tocca a Marco Boezio (+ 6, – 1, = 2). Il pugliese non ha un record esaltante, ma sta costruendo il suo futuro con la dedizione a questo sport. Si allena in una delle più gloriose società della sua Regione, la Quero-Chiloiro è abituata a gestire campioni sia tra i dilettanti che tra i professionisti, la famiglia Quero, il padre e due figli, rappresenta una garanzia e lo si è visto con i miglioramenti in breve tempo del giovane atleta. Boezio si è preparato molto dal lato fisico per reggere bene l’urto delle 10 riprese. Non essere favorito molte volte potrebbe essere il vantaggio che cancella i dubbi stimolando l’impresa…non impossibile.
Chi prova a fare quel “piccolo” salto di qualità che va oltre il Tricolore è Vincenzo Bevilacqua (+ 13), ex titolare dei superwelter. Per il Mediterraneo WBC la scelta è caduta su Gregory Trenel (+9, -3, = 2) un francese che sembra aver trovato la sua dimensione, dopo un inizio non esaltante, come dimostra la serie di 9 risultati utili consecutivi. Un biglietto da visita per niente rassicurante. I pugili francesi sono sportivamente parlando i nostri “migliori nemici”. Una rivalità che non conosce più date con alti e bassi per entrambi. Gran parte del discorso fatto per Geografo vale anche per Bevilacqua, la crescita sembra non avere limiti e tantomeno confini. Vincenzo, appena 25 anni, l’ho seguito come Geografo dai primi passi sul ring. Mi ha sempre impressionato la sua sicurezza, la sua tranquillità, doti non trascurabili. Ottimo dilettante da professionista sembra crescere di match in match, di difficoltà in difficoltà. Ha al suo attivo vittorie importanti su Luciano Abis e Francesco Lezzi, entrambi affrontati per lo scettro nazionale. Non porta serie prolungate, ma i suoi uno-due sono continui e veloci e a lungo andare appannano i riflessi degli avversari.
Davide Buccioni punta molto sui due protagonisti principali, da buon conoscitore di pugilato, apprezza la potenza, ma sa molto bene che la tecnica e l’intelligenza sono le armi principali in ogni atleta. In fatto di tecnica chi non ha niente da imparare è Adriano Sperandio (+ 9), massimo leggero al rientro dopo l’infortunio subito nel match vittorioso contro Karim Kamara, circa un anno fa. Il non più giovane romano, 31 anni, sa che il tempo stringe e lo impongono le sue qualità, difficile trovare una scelta di tempo come la sua, e soprattutto una visione come la sua. Parliamo di un campione in pectore quando non si lascia condizionare da una “interiore pigrizia”. Contro il croato Perkovic dovrà fugare tutti i dubbi e lo sa bene, perchè gli esami sono finiti e il tempo stringe.
E’ una gran bella serata con un programma ambizioso dove Buccioni, occhio lungo, sembra tappare ogni buco. Abbiamo parlato finora prevalentemente di tecnica, adesso parliamo anche di potenza e aggressività. Francesco Russo e Fabio Mastromarino, due medi, queste caratteristiche le hanno in abbondanza. Russo viene dalla scuola di Arcesi e Pili, al posto delle mani possiede due mattoni, il suo colpo “addormenta”, ma come tutti i picchiatori deve prima scaldarsi, e in questa fase qualcosa rischia come ha fatto vedere nel match precedente. L’avversario è il siciliano Giuseppe Chianello, caratteristiche quasi simili al romano. Un match che si preannuncia al cardiopalma.
Chi sembra non avere mai problemi è Fabio Mastromarino, formatosi alla scuola americana. Il romano è la rappresentazione perfetta del fighter. Inizia subito forte e non ti molla mai. Non abbiamo riferimenti sul suo avversario, il bosniaco Sinisa Gambelic, pugile che non sembra avere grandi ambizioni anche se il suo destro è tutt’altro che una carezza.
Nella serata verrà presentato al pubblico romano la new entry Gianmarco Cardillo (+ 8, = 1), un massimo proveniente da Cassino ed ex campione della categoria. L’avversario, il georgiano Giorgi Urjumelashvili (+4, – 4), sembra non conoscere le mezze misure, o dentro o fuori. Per Cardillo, un massimo bene impostato e veloce, sembra essere giunto il momento di entrare nel cuore dell’esigente pubblico Capitolino.
Aprirà la serata il piuma Christopher Mondongo (+ 3, – 1), il pirotecnico allievo di Franco Piatti, che non dormirà certo sonni tranquilli nell’affrontare il sardo Matteo Lecca (+ 4, – 1).
La serata ancora una volta verrà trasmessa in diretta su Fight Network Italia digitale terrestre 62