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Tra Wilder e Fury un pari che mantiene solo l’imbattibilità
Il mondiale WBC dei massimi tra Deontay Wilder e Tyson Fury è terminato forse con il risultato più inaspettato: il pari. Il pari in un mondiale è il risultato che piace di meno in assoluto, perchè costringe gli organizzatori a rivedere le loro preminenze. Che il match sarebbe stato più equilibrato di quello che si pensava qualche mese fa erano in molti a sospettarlo. Anche se il Deontay “furioso” aveva strapotenza da vendere, la sua boxe quasi primordiale basata sulla forza si spunta di fronte ad un avversario più scaltro e più veloce. Era già successo contro Luis “King Kong” Ortiz, ma in quell’occasione il cubano abbassò la guardia al decimo round e pagò caro, perchè al di là di tutto l’americano di potenza ne ha tanta. E così è avvenuto allo Staples Center di Los Angeles dove Fury fino all’ VIII round compreso sembrava avere in tasca il verdetto. Miglior boxe, più movimento, più colpi a segno. Lo scenario aveva però un impatto diverso a cominciare dal IX round con il primo conteggio dell’inglese, niente di traumatico, ma c’era. Quello che sembrava un incidente di percorso, si materializzava all’ultimo round con un nuovo conteggio subito da Fury. Due round con quattro punti sono impossibili da contestare con un verdetto che potesse favorire chi li ha subiti. A questo punto Fury, senz’altro miglior pugile tra i due, deve ringraziare la parità, anche perchè Wilder non ha vinto solo quei due round, infatti i tre giudici lo hanno visto vincitore anche nel I, mentre sono in discussione il VI-VII e VIII. Tanto che al tirar delle somme forse avrebbe potuto anche vincere Wilder. Quest’ultimo però ha dato l’impressione di ingranare solo nella II metà, forse un po’ tardivamente. Fury invece ha azzeccato in pieno il match secondo le sue attuali possibilità, che non sono ancora al 100%, con l’unica lacuna rappresentata dalla mancanza potenza, e non è cosa da poco. Alla fine i punteggi erano i seguenti (115-111 per Wilder, 114-110 per Fury e un pari 113-113). Wilder è andato a segno con 71 colpi dei 438 scagliati; mentre Fury è arrivato a segno con 84 su 327 colpi.