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Da S. Giuliano a Cinisello Balsamo, per ricordare Ottavio Tazzi e Rocky Marciano
di Giuliano Orlando
Quando gli estremi si toccano, unendosi nel ricordo di due grandi campioni. Ottavio Tazzi, indimenticabile insegnante milanese, attivo per decenni nella storica palestra Doria, a San Babila, nel cuore della Milano da bere, tra il Duomo e la Scala, ha creato grandi campioni come Kamel Bou Alì, Rocky Mattioli e Giacobbe Fragomeni, giunti al mondiale, oltre ai pugili di Umberto Branchini, come Lorenzo Zanon e Valerio Nati, ma ancor più ha avviato centinaia e centinaia di giovani alla boxe, facendoli crescere come atleti e come uomini, nel segno del rispetto sia delle regole che verso gli altri. Tra i suoi allievi della Doria, i fratelli Nico e Leo Pasqualetti, che non solo hanno fondato il club APOT1928, palestra modello a S. Donato Milanese, ma hanno voluto onorare la sua memoria istituendo il Trofeo a suo nome, giunto alla terza edizione, trovando collocazione nell’elegante sala al “Movieplanet”, del Centro Commerciale di San Giuliano, posto nella fascia meridionale della metropoli, organizzando una serata premiata dal pieno successo di pubblico e spettacolo. Due giorni dopo al Palazzetto di Cinisello Balsamo (Mi) la Rocky Marciano ha allestito il Trofeo dedicato al grande campione del mondo dei massimi, giunto alla 25° edizione. Per l’occasione Biagio Pierri, il fondatore delle palestra, ha proposto la sfida della propria società contro i migliori giovani delle FFOO, giunti da Roma, guidati da Roberto Cammarelle, indimenticabile oro olimpico 2008 e argento nel 2012 a Londra con un verdetto scandaloso. Cammarelle in pratica è tornato a casa, dove risiedono i genitori, essendo stato scoperto da Biagio Pierri nel lontano 1994, quando si presentò al maestro all’età di 14 anni. Cammarelle è il responsabile dell’attività agonistica dei pugili in divisa.
Torniamo a S. Giuliano, con la sala premiata col tutto esaurito (oltre 400 posti), dopo una presentazione all’americana nel salone del Centro Commerciale. Prima della parte agonistica, il pubblico ha apprezzato ed applaudito il filmato dedicato a Ottavio Tazzi, quindi alle esibizioni di due cantanti rapper 20P e in particolare Betty Style che ha unito voce e ballo e del tenore Camillo Facchino, che ha eseguito gli inni nazionali. Le sfide sul ring iniziano con Marco Alindi (69 kg.) di fronte a Loris Metushi del Boxing Club, apparso troppo inesperto nei confronti di Alindi, che tiene l’iniziativa per i tre round e vince nettamente. E’ la volta del romeno Anghelescu, opposto al kosovaro Ilirian Kodra, 20 anni della Boxe Tricolore di Reggio Emilia, giunto da poco in Italia. Subito scintille, prima va giù Kodra, poi Angelescu. Sulla linea dello scambio serrato si snoda il match, concluso al secondo round, con la giusta vittoria del kosovaro, dimostratosi molto premettente, mentre per Anghelescu, sulla soglia dei 40 anni, il coraggio non è bastato. Tocca quindi a Mattia Alinti, fratello più giovane di Marco, 28 anni contro i 36 di Sergio Ettore (Boxe Tricolore) nei superleggeri. Vittoria sofferta per Mattia dopo due round a suo vantaggio, deve respingere il ritorno di Ettore, che spinge a tutta per recuperare. Non ce la fa e la cintura va all’allievo dei Pasqualetti. Inizia la sfida con la Svizzera, con Simone Grani (69 kg.), che incrocia i guantoni contro Abazi Visar, 28 anni, subito all’attacco, cercando lo scambio serrato a media distanza. Simone replica bene e al contrario del rivale che eccede nei colpi esterni mai chiusi, infila i suoi guantoni per linee interne nella guardia del rivale e acquista vantaggio round dopo round. Abazi esagera nelle sventole e viene richiamato allargando il gap a svantaggio. Vittoria netta e cintura al pugile della Apot. Che scoppia in un pianto dirotto. Sceso dal ring, mi confessa il perché: “Finalmente posso guardare in faccia mia moglie e i miei due figli, senza vergogna. Debbo alla boxe il mio recupero e non finirò mai di ringraziare i Pasqualetti che mi hanno accolto senza processi di sorta. Faccio il taxista, da tempo ero finito in un tunnel del quale sembrava non fosse possibile uscirne fuori. Due anni fa, un amico mi propose di entrare in una palestra di pugilato. Non dico che sia stato un miracolo, ma da qual momento la mia testa ha cambiato strada. La boxe è stata l’antidroga che mi ha salvato. Oggi sono un altro uomo. Ho 38 anni ma mi sento molto bene e voglio proseguire fino a 40 e poi restare in questo mondo che mi ha salvato. Capisce perché ho pianto?”. Non penso servano ulteriori commenti. La seconda cintura la mette ai fianchi il giovane e promettente romeno Julius Popa (81 kg.), 19 anni, che giostra con intelligenza contro il battagliero Iyes Bouaoud, svizzero del Marocco (23 anni) generoso e tenace, ma una linea sotto. Popa, vincitore delle ultime due edizioni della Coppa Lombardia, si aggiudica il match chiaramente. L’ultima sfida in maglietta tocca a Daniele Reggi, allievo della Testudo diretta da Alessio Taverniti, che dopo la bella affermazione di Matteo Nori, vincitore ai tricolori youth a Cascia a spese dell’argento europeo Fiaschetti, che lo aveva superato alle selezione continentale, può contare su questo giovane di 19 anni. Daniele ha disputato una prova generosa di fronte all’elvetico di colore Roxan Mampuya, longilineo mancino, talento in erba, dai colpi lineari e precisi. L’unica tattica per l’italiano era accorciare la distanza per evitare le fiondate lunghe del rivale. Primo round di sacrificio, tutto per lo svizzero, brillante e preciso, mentre Reggi in apparenza soffriva parecchio. Dal secondo tempo, il lavoro sordo ai fianchi raggiungeva lo scopo. Roxan a corto di fiato perdeva la velocità di gambe e braccia e il milanese lo tempestava di colpi, concludendo alla grande. Vittoria faticosa ma netta, grazie alla condizione atletica perfetta. Anche per Daniele lacrime di soddisfazione: “Solo due mesi addietro, avevo perduto ingiustamente per ferita sotto l’occhio sinistro e pensavo ad una lunga sosta. Invece mi sono ripreso in tempo e ho conquistato questa cintura a cui tenevo molto”. Al suo fianco la mamma, che se lo mangia con gli occhi. Papà, un passo dietro, lo guarda con ammirazione. “Con quello che si vede in giro – afferma – benedetta le boxe, terapia ideale per formare il corpo e la mente”. Arriva la grande sfida dei pro. Si affrontano due atleti imbattuti e giovani. L’allievo di Pino Caputo della Domino di Milano, il già campione italiano dilettanti Fathe Benkorichi (3+) e l’emiliano Daniele Zagatti (4+) del team Duran. Si vede chiaramente la diversa struttura. Zagatti più alto, maggiore allungo vero superleggero, Fathe leggero naturale salito di categoria. Boxe diversa: l’emiliano fa pressione, cerca di chiudere l’avversario, che evita lo scontro diretto muovendosi in continuazione, facendo appello all’eccezionale scelta di tempo e velocità di esecuzione. Match combattuto e piacevole, che round dopo round, strizza l’occhio a Benkorichi finito in crescendo e vincendo senza incertezze. Pubblico soddisfatto e organizzazione perfetta. Il lavoro dei Pasqualetti, coinvolti tutti i componenti, nessuno escluso e tanti amici, ha premiato il gruppo. Arrivederci al 2019.
A Cinisello Balsamo, altro appuntamento importante per ricordare l’eroe dei massimi, l’invitto Rocky Marciano, abruzzese, unico nella storia della boxe a chiudere imbattuto tra i massimi. Biagio Pierri lo ha voluto ricordare per la 25° volta. dedicandogli il trofeo. Al Palasport, pubblico scarso purtroppo, si sono confrontati gli allievi della Rocky Marciano e quelli della FFOO con Cammarelle all’angolo. Sfida conclusa con l’insperata vittoria della squadra di casa: tre successi per la Marciano, due per le FFOO e due pareggi. Una giuria ha assegnato a tre confronti il Trofeo Rocky Marciano. Il primo alla sfida tra Manuel Lombardi (FFOO) ed Erik Salmoiraghi (Bergamo Boxe) leggeri jr. molto bravi, col militare più esperto e vincitore. A seguire, il piuma youth Francesco Paparo (Francis Boxe) si è imposto su Danilo Mosconi (FFOO) che è parso troppo prudente. Terzo posto, sempre youth per la sfida finita in parità tra Danilo Critelli, della Rocky Marciano, idolo di casa e Tiziano Mazzetti (FFOO) ostacolo per nulla facile nei superleggeri. Il resto della serata ha visto il pari del militare Nicolas Fadda contro Samuele Sferlazza (Marciano) nei leggeri, mentre Michelangelo Lusi (81) è stato sbrigativo nei confronti dell’inesperto Elia Capelli (Sport e Prevenzione) fermato al 2° round. Battuti invece i fratelli Nicolò e Gabriel Crivellaro (FFOO) da Paolo Malinverni (Marciano) e da Ronald Vargas (Danger). Nei 57 kg. giusto successo di Alex Brindar (Boxe Piacenza) su Samuele Polisena (Bergamo Boxe) e di Smajic Admir (Spider Boxe) sul veterano Elvis Bejko (Marciano) che dato l’addio all’agonismo e dal 2019, come tecnico aiuterà il maestro Biagio Pierri.