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Una giornata alla Fortitudo Boxe: intervista al maestro Maccaroni ed a Cristopher Mondongo
Articolo di Stefano Buttafuoco
E’ una situazione di emergenza quella con la quale devono convivere in questo periodo le palestre di pugilato.
Siamo stati alla Fortitudo Boxe, una palestra situata nel quartiere San Giovanni di Roma, per scambiare due chiacchere con il maestro Giorgio Maccaroni e con Cristopher Mondongo, uno dei suoi pugili professionisti emergenti, che sta portando – passo dopo passo – al raggiungimento degli obiettivi condivisi con il manager Davide Buccioni.
Maestro, un momento difficile, come si fa ad andare avanti ?
“E’ dura e più complicato di quanto si possa pensare. I ristori governativi sono esigui, la Fpi c’è stata vicina per quanto possibile, ma andare avanti è impresa ardua. Ci tiene in piedi la passione per la boxe“
Su quali pugili ti stai concentrando maggiormente ?
“Essenzialmente su quattro pugili. Dario Socci, Luca Salatino, Gianmarco Ciofani e Cristopher Mondongo. Socci dopo il tentativo di conquista del titolo italiano dei pesi welter contro Tobia Loriga è pronto a rientrare con ambizioni consolidate. Il verdetto di quell’incontro non mi ha soddisfatto, penso che quel match lo avessimo vinto e non l’ho pensato solo io ma anche tanti altri addetti ai lavori. Dico questo senza nulla togliere al valore del suo avversario che ha confermato di essere un campione vero. Socci ha una storia particolare, ha calcato i ring di tutto il mondo e la sua esperienza lo ha fatto diventare un punto di riferimento per tutti gli atleti della Fortitudo Boxe. Salatino dopo più di quaranta match da dilettante è pronto a fare il salto tra i professionisti nella categoria dei mediomassimi. E’ un ragazzo molto forte tecnicamente, dotato di un buon pugno, sono sicuro che si farà valere tra i migliori della categoria. Ciofani dopo la grande vittoria su Francesco Russo e l’immeritata sconfitta contro Spampinato nel Torneo delle Cinture a breve rientrerà. Ha firmato con la Conti Cavini, farà bene anche lui. Per Mondongo stiamo valutando quale percorso intraprendere. In teoria dovrebbe sfidare il vincente tra Giovanni Tagliola e Jonathan Sannino per il titolo italiano dei supergallo ma c’è la possibilità di battersi per una cintura internazionale. Decideremo nei prossimi giorni con il suo manager Davide Buccioni”
Proprio Mondongo sta terminando la sua seduta di sparring e ne approfittiamo per fargli un paio di domande.
Cristopher, cosa c’è da aspettarsi dal tuo prossimo futuro ?
“Ho fatto il mio primo match da supergallo cambiando la mia categoria di peso e mi sono trovato molto bene. Penso di avere ancora importanti margini di miglioramenti che stiamo cercando di valorizzare con il mio maestro”
In particolare su cosa state lavorando ?
“Sono sempre stato un fighter. Per indole e caratteristiche tecniche sono uno che va sempre avanti, che ama scambiare. Con il maestro Maccaroni stiamo cercando di concentrarci molto sulla difesa e devo dire che i risultati stanno cominciando a farsi vedere. Prendo molti meno colpi e cerco di essere ancora più preciso e chirurgico nella fase di attacco”
Quanto è dura per un pugile professionista affrontare questo periodo emergenziale ?
“Tanto, è tutto più complicato ed anche l’attività è ridotta. E’ inutile però lamentarsi, ci si deve rimboccare le maniche. Oltre la boxe ho aperto da poco nel cuore di Roma un barber shop e gestisco con la mia compagna un marchio di abbigliamento che sta avendo un grande successo proprio perché credo che nei momenti come questi si deve avere il coraggio di andare avanti. Insomma, provarci sempre, mollare mai, come sul ring”
Stefano Buttafuoco