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- 4 Azzurri e 4 Azzurre Elite per il "World Boxing Cup Finals" di Sheffield
Gazzetta.IT: INTERVISTA ALLA SORRENTINO E ALLA CARINI
Le ragazze azzurre dopo il pass per i Giochi. Giordana: “Potrò vivere appieno il mio sport”. Angela arriva al traguardo dopo 100 match: “A mio padre avevo detto ‘Vado a prendermi il pass'”
Sono ben quattro le donne del pugilato azzurro che parteciperanno alla prossima Olimpiade. Un fatto unico e mai registrato. Tra le sedici corde, Giordana Sorrentino, Irma Testa, Rebecca Nicoli e Angela Carini hanno scritto una piccola pagina di storia. Nel torneo di qualificazione olimpica la Sorrentino (kg 51) e la Carini (kg 69) hanno vinto anche il bronzo, mentre Irma Testa (kg 57) è medaglia d’oro: a Tokyo sarà testa di serie.
Giordana Sorrentino
La 21enne romana ha un record dilettantistico di 51 match, di cui 35 vittorie e 16 sconfitte. Nessun pareggio. “Ho iniziato a boxare nel 2014 con il maestro Luciano Sordini, allenandomi nella sua palestra. Poco dopo sono stata convocata in nazionale Junior (14/16 anni) per poi arrivare a quella maggiore, la Elite. Ho disputato pochi match ordinari o meglio di club, perché buona parte sono stati incontri di tornei nazionali o internazionali. Sono mancina, all’inizio dell’attività pugilistica mi impostarono in guardia normale ma non mi trovavo bene. Così ho cambiato guardia e la mia boxe è migliorata. Mi piace combattere sulla media e corta distanza, ma dipende dal tipo di avversaria e da match. Le prossime settimane ci alleneremo al centro tecnico nazionale di Assisi per affrontare al meglio l’ultimo periodo prima dei Giochi”. L’emozione è tanta: “Devo ancora realizzare che andrò a Tokyo, non me ne rendo conto. La boxe è emozione e vorrò viverla sempre a pieno”.
Angela Carini
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La 22enne di Afragola ha all’attivo un centinaio di match disputati da dilettante. Solo undici le sconfitte. Nessun pareggio. Il pugilato è una tradizione di famiglia: anche il fratello Antonio, due anni più grande, è stato pugile dilettante a livello nazionale nei kg 69. “Speravo in questa qualificazione. Mi sono preparata con grinta e determinazione. La volevo a tutti i costi perché nella scorsa edizione di Rio (2016) ancora ero nell’ultimo anno delle Youth (17/18 anni) e non avevano neanche inserito la mia categoria di peso, quella dei kg 69. Sono quattro anni che lavoro intensamente per raggiungere questo obiettivo”. Lavoro ripagato. “Prima di chiudere la porta di casa per partire, ho detto a mio padre: “Vado a Parigi e prendo il pass olimpico”. E poi l’ho fatto davvero. Ancora non ci credo, devo realizzare che ci sono riuscita! Il viaggio di ritorno ci servirà per rilassarci perché, appena rientreremo in Italia, dovremo affrontare l’ultimo periodo di allenamento in vista dell’Olimpiade”.