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Il Punto del Presidente Flavio D’Ambrosi: Piccoli interessi di bottega che mortificano il movimento pugilistico.
Siamo ormai alla conclusione di questo splendido anno pugilistico che ha registrato dati da record nostante la pandemia. All’apertura dei Campionati italiani assoluti, ho avuto il piacere di illustrare gli straordinari risultati raggiunti dal movimento pugilistico nazionale, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Le oltre 1000 società affiliate – cifra mai raggiunta nella storia della Fpi – ed i circa 60.000 tesserati hanno saputo sviluppare un’attività pugilistica senza precedenti: oltre 1.200 eventi, circa 8.300 match.
A ciò si aggiunga la massiccia partecipazione agli eventi nazionali Aob (Campionati italiani e Tornei), che ha superato, in soli 10 mesi, la soglia dei 1.400 giovani pugili partecipanti.
Per quanto concerne la qualità, la ricerca del talento ed il nuovo assetto organizzativo delle Squadre Azzurre, hanno cominciato a dare i frutti sperati: 24 podi in poco più di 10 mesi, nelle maggiori manifestazioni internazionali, tra cui il bronzo olimpico nonché l’argento ed il bronzo, dopo oltre 8 anni, ai Campionati mondiali assoluti maschili.
Il circuito Pro non è stato da meno. Tale circuito ha sviluppato, in pochi mesi, 1 Titolo mondiale IBO, 1 Titolo europeo Ebu, 15 Titoli internazionali e ben 25 Titoli italiani. Sono sicuro che presto alcuni giovani pugili italiani Pro potranno competere ai massimi livelli internazionali.
Peraltro, la Federazione ha lavorato sodo anche a livello di riforme regolamentari ed in pochi mesi ha raggiunto diversi, importanti traguardi (la revisione del verdetto, la riforma del settore Pro e, non ultimo, la riforma del settore Gym boxe che dal 2022 prevede il tesseramento dei diversamente abili).
Società, tecnici ed addetti ai lavori stanno costruendo il futuro della nobile arte italiana e la Federazione li coordina e supporta anche con l’erogazione di ingenti risorse economiche (dal mese di gennaio 2021 ad oggi, oltre 722.000 euro sono stati versati in forma di contributi, diretti ed indiretti, alle società affiliate).
Nonostante tutto ciò, qualcuno manifesta, di tanto in tanto, dei mal di pancia che esprime in modo confuso poiché mal si conciliano con l’ottimo andamento di tutto il pugilato italiano.
Non vorrei che questi goffi atteggiamenti siano finalizzati alla tutela di “piccoli interessi di bottega” – che riguardano “orticelli personali” – più che l’interesse generale di tutto il movimento.
Fin dall’inizio del mio mandato da Presidente, ho detto chiaramente che non avrei dato spazio e soddisfazione ad eventuali “posizioni personali” se le stesse fossero risultate contrastanti con il bene generale dell’intero movimento pugilistico italiano.
Oggi sono ancora più convinto che rendite di posizione, biechi interessi economici, frustrazioni personali e fosche brame di potere non debbano trovare spazio ed alloggio all’interno del nostro movimento.
Sant Agostino affermava: “Il mondo è come un torchio che spreme. Se tu sei morchia vieni gettato via; se sei olio vieni raccolto. Ma essere spremuti è inevitabile”.
Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D’Ambrosi