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Giaguaro, finalmente ci siamo: è la settimana del match contro Prestot. Come ti senti, fisicamente e mentalmente?
“È andato tutto bene, anche il mio allenatore Gianmaria della Ring Side Boxe Rimini mi vede pronto. nella sfortuna del rinvio abbiamo avuto più tempo per mettere a punto ulteriori tecniche”.
A seguito del rinvio per colpa di quel brutto ascesso dentale, hai avuto modo di approfondire, estendere e migliorare la preparazione? C’è stato qualche cambiamento nel training camp?
“Nella tecnica, nelle figure, abbiamo studiato più colpi, mi sento solido come non mai”.
Sei un pugile estremamente longevo, che arriva preciso al peso e in condizioni atletiche impressionanti. Qual è il segreto di una forma fisica così performante?
“Fuori dal match io sono sempre un pugile. Vivo da pugile, da atleta. Sono entrato in un’ottica di dedizione totale. A lavoro, a tavola, a casa, io sono un pugile. Seguo le regole di alimentazione e di riposo, di vita sana, sono tutte variabili che sommate danno la misura del campione. Il talento non basta, il resto lo devi mettere te. Tanta gente brava non arriva in alto perché non è disposta a fare sacrifici. A me viene naturale. Sono fortunato certamente: vivo in una casa stupenda, ho un lavoro nella Guardia Costiera che mi consente di allenarmi a pieno regime anche in off season, ma come si dice, tu fai che Dio t’aiuta”
Parliamo di Anderson Prestot. Ci hai raccontato di essere a conoscenza delle sue capacità tecniche e che quindi andrà messo sotto pressione. Come visualizzi il match nella tua testa, come pensi possa svilupparsi?
“Visualizzo sempre ogni situazione possibile, mi faccio tanti film, anche perché davvero la preparazione è meticolosa e affrontiamo ogni risvolto immaginabile, dal migliore al peggiore. La certezza di una cosa non c’è mai, ma quando salgo sul ring ho già provato mille match diversi con lo stesso uomo, non so se mi spiego. L’ho studiato bene, so che è fortissimo, so che sarà dura e devo soffrire e stringere i denti, ma so cosa fare per batterlo”
Ti inorgoglisce essere l’unico campione europeo maschile d’Italia? Ti dà una motivazione in più per vincere, soprattutto vista la trasferta in Francia?
“Io ho iniziato la carriera di pugile da ragazzino che già venivo dato per scontato, venivo considerato come perdente. Nessuno credeva in me, gli allenatori tentennavano, nessuno mi dava credito. Questa cosa mi ha sempre dato una determinazione enorme di dimostrare chi sono veramente. Ancora ho l’emozione e la voglia di vincere e di fare uno show, mi sento bene, vado in Francia per far vedere chi sono. Quello che accade fuori e a bordo ring è un altro discorso, ma fra le corde siamo io e lui, siamo uno contro l’altro, mi chiudo e parto per la guerra, non esiste nient’altro che quello per tutte le riprese.”
Nella categoria dei pesi medi, ai piani alti della divisione, c’è ancora molta confusione. Sogni ancora una chance per un titolo iridato?
“Io so soltanto che sono campione europeo, che voglio restare campione, e che questa cintura può essere il mio biglietto d’ingresso per un grande match mondiale. Poi ci son quattro sigle, quattro federazioni… tutto può accadere. Io so solo che ora il mirino è su Anderson Prestot, e come ho già detto, l’obiettivo è abbatterlo per continuare a credere nei miei sogni”.
FONTE OPI82