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Vincenzo Mangiacapre presenta “Senza Guardia” al CONI: una storia di vita e di ring
“La vita è lo spazio tra due campanelle. Una suona quando nasci, un’altra quando muori. In mezzo si combatte”. Parole che lasciano il segno, di chi ha saputo riscattare valori e affetti indossando i guantoni e vincendo la medaglia di bronzo agli Europei, ai Mondiali ed ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Si tratta di Vincenzo Mangiacapre, soprannominato “il Matrix del pugilato” per la precisione e la velocità dei suoi colpi, atleta AOB del Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre, di Marcianise, che oggi, presso la Sala Giunta del CONI, ha presentato il suo libro “Senza Guardia- dalla strada alle Olimpiadi con la vita in pugno“, scritto a quattro mani con il noto speaker radiofonico e scrittore milanese Andrea Mercurio, con la prefazione dell’amico fraterno e grande campione Clemente Russo.
Una storia coraggiosa che è stata subito accolta e condivisa dal numero uno dello Sport Italiano, il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “Non è un caso che si parli di Marcianise. Quando sono diventato Presidente entrai subito in contatto con questa realtà, fatta anche di grandi uomini come il Maestro Brillantino e Vincenzo, che oggi, grazie ad un percorso di vita e di ring straordinario, è senza dubbio un patrimonio di tutto il sistema sportivo italiano”.
Nel libro, edito da Baldini+Castoldi, il pugile racconta la sua lunga carriera, ma anche i suoi esordi, la prima giovinezza vissuta per le strade di Marcianise in anni difficili segnati dalla violenza e dalla forte presenza della criminalità organizzata.
“Il pugilato è uno degli sport più duri che riescono ad interiorizzare le regole – ha sottolineato il Presidente Onorario FPI Franco Falcinelli – e Vincenzo ha dimostrato in modo incredibile ed impareggiabile di sapersi sottrarre non solo ai colpi dei suoi avversari ma anche a quelli della vita. Mangiacapre e Mercurio hanno sottolineato a gran voce il nuovo ruolo sociale dello Sport”.
Un esempio per le nuove generazioni italiane ma anche europee, come ha sottolineato il Presidente EUBC Ioannis Filippatos, intervenuto all’evento moderato dal giornalista e Coordinatore della Commissione Comunicazione e Marketing FPI Stefano Buttafuoco.
Nel titolo del libro c’è la sua essenza. A ribadirlo il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: “Senza Guardia è un concetto importante perché vuol dire affrontare l’avversario senza nascondersi, esprimendo sé stessi in modo reale, tangibile. E Vincenzo lo ha fatto diventando un modello per i più giovani, che oggi possono contare sui valori educativi dei nostri grandi Campioni, in prima linea nel progetto ‘Boxando s’Impara’ avviato in molte scuole d’Italia”. Come l’IIS Pacinotti-Archimede presente con una rappresentativa di studenti guidati dal Prof. Paolo Cambone. Accanto a loro il Segretario Generale FPI Alberto Tappa ed i Campionissimi Emanuele Blandamura, Emiliano Marsili, Annalisa Brozzi e Raffaele Munno, che hanno lasciato una dedica speciale al loro amico Vincenzo, come i Maestri di Pugilato Giuseppe Foglia e Mario Massai.
Atleta e agente: l’olimpionico casertano deve tutto anche al G. S. delle Fiamme Azzurre, rappresentato nella sua duplice veste dal Vice Presidente Vicario del CONI Silvia Salis, che ha evidenziato come “la boxe sia la regolazione e negazione della violenza, uno sport che ha aperto le porte anche al mondo femminile, emancipando il coraggio e l’autodifesa”, e dal Responsabile della Sezione Pugilato del G.S. Fiamme Azzurre Augusto Onori che ha elogiato “la grande capacità di Mangiacapre di aver fatto risuonare l’Inno di Mameli in tutto il mondo come atleta ma anche come padre esemplare”.
Un’altra vittoria, duqnue, per Vincenzo Mangiacapre: “Grazie allo Sport sono diventato la persona che volevo. Anche se sono caduto e mi sono fatto molto male, ho avuto la forza ed il coraggio di rialzarmi ed affrontare la vita. Questo per me è un anno sabbatico ma la mia storia non finisce qui. Non è escluso il mio ritorno sul ring da PRO”.