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Stefano Castellucci una storia infinita dentro e fuori dal ring
di Luigi Capogna
Sabato 16 Dicembre, nell’impianto del Palasport “L.Marini” di via Bolzano ad Avezzano con inizio alle ore 20,30 si svolgerà una riunione pugilistica mista con l’ultimo match del campione Stefano Castellucci che dopo oltre venti anni da professionista pone fine alla sua carriera di pugile, un vero guerriero testardo che non si è mai tirato indietro e combatterà contro l’esperto magiaro Miklos Varga. La manifestazione organizzata dal suo mentore Armando De Clemente con il quale porta avanti la palestra “Accademia Internazionale dello Sport”, è patrocinata dal Comune di Avezzano Assessorato allo sport. Castellucci ha esordito tra i professionisti il 31 marzo del 2006 contro Viorel Otava; più volte campione italiano dei pesi welter e superwelter si è battuto tre volte per il titolo europeo affrontando con alterne fortune Leonard Bundu, Ceferino Rodriguez e Orlando Fiordigiglio; tre volte per il titolo Intercontinentale IBF dei superwelter, ben due volte per il titolo IBF del Mediterraneo e nel lontano 2009 il campione Rodrigo Achari per il titolo Intercontinentale WBA dei pesi welter. Oltre un ventennio passato sul ring. Una vita animata da tanta passione, da tanto sacrificio con un match titolato ogni anno non è da tutti ma solo per chi ha voglia di dedicarsi totalmente alla sua grande passione la boxe, quella vera intrisa di sudore, sempre con orgoglio di aver dato tutto. A oltre quarant’anni vuole lasciare spazio ai più giovani dedicandosi a loro e alla famiglia con la consapevolezza di aver onorato nel modo migliore lo sport, e il nome dell’Abruzzo. Ancora prima di andare sotto la doccia per l’ennesimo allenamento presso l’Haway Park di Cassino con i suoi maestri Martina Rotondo e Giuseppe Tucciarone e sotto lo sguardo attento e paternale di Armando De Clemente ci ha dichiarato:” Sono veramente fiero di aver raggiunto diversi ambiziosi obiettivi ma devo al pugilato una vera riconoscenza per avermi dato la possibilità di evitare strade sbagliate e di aver raggiunto una serenità che diversamente non avrei mai raggiunto. Ringrazio la mia famiglia per avermi sempre confortato e supportato nel modo migliore.
Il pugile aveva già annunciato il ritiro due anni fa, poi ci aveva ripensato. “L’altra volta la decisione era maturata esternamente, ma io non ero del tutto convinto, stavolta è una scelta totalmente mia. Ho quarant’uno anni e le prospettive sono ristrette, c’era stata la possibilità di un match oltre i confini nazionali, ma non è andato in porto e non essendoci un programma ulteriore preferisco finire qui, consapevole di aver dato quello che potevo a questo sport”, commenta Stefano.
“Non voglio fare polemica, ma voglio essere sportivo fino in fondo, devono essere gli altri a valutare la mia carriera e i miei match e per questo sono contento di aver affrontato a viso aperto fior di campioni. Io ho sempre iniziato daccapo, con tanta forza d’animo, rinnovando passione e sacrifici che mi hanno portato fino a qua”, prosegue il pugile.
Dal canto suo Stefano ha fatto della forma fisica l’arma per il suo pugilato muscolare e generoso. Il suo fisico ha sempre risposto bene, ed è così addirittura anche in occasione delle sedute di guanti e certo onorerà i suoi tifosi anche nel suo ultimo incontro.
Il rapporto con i tifosi è sempre stato speciale; come al Pala Carnera di Udine dove pur avendo perso l’incontro valevole per il titolo europeo con un autentico campione come Bundu, il pubblico lo sostenne per tutto l’incontro e in quel clima di entusiasmo in molti andarono a salutarlo e a farsi le foto con lui.
Dopo l’ultimo incontro del maggio scorso a Lille in Francia con il naturalizzato belga Mohamed El Achi ha maturato l’idea definitiva di appendere i guantoni al fatidico chiodo programmando questo suo ultimo match “Sarà l’ultima occasione di portare il mio modo di essere, le mie convinzioni che sono, umiltà, sacrificio e passione. Sono contento di continuare a lavorare per la “Boxe De Clemente”, un ambiente che mi ha insegnato tanto e dove sono cresciuto come atleta, uomo, padre e…… maestro ma soprattutto non ho rimpianti tranne quello di non essere rimasto in America per il lavoro nell’impresa edile del mio papà e per la mia famiglia, legami questi indissolubili anche se restando probabilmente avrei avuto qualche chance per battermi per un titolo mondiale. Ma ripeto non devo rimproverami nulla. Rifarei tutto perché con la boxe ho pienamente compreso il vero senso della vita”.
La manifestazione impreziosita dal “ring announcer” Valerio La Manna è un’occasione da non mancare assolutamente per rendere omaggio ad un campione vero dentro e fuori dal ring.