Il Punto del Presidente Flavio D’Ambrosi: Fuori dalla logica spartana. Questa volta il pugilato italiano guarda al futuro.

Fuori dalla logica spartana. Questa volta il pugilato italiano guarda al futuro. 

Nell’antica penisola ellenica – culla del pugilato olimpico – nel VI secolo a.c. si affermò, in contrapposizione ad Atene, il modello di comunità realizzato da Sparta. 
La “Polis” spartana fu dedita al rispetto puntiglioso della tradizione, dei costumi e degli usi maturati nel corso degli anni, respingendo ogni possibilità di revisione critica.
In virtù di un’ossessiva sacralità, Sparta fu impermeabile a qualsiasi rinnovamento, escludendosi così da quel naturale progresso legato alla sperimentazione del nuovo ed all’acquisizione di conoscenze utili ad affrontare il futuro.
Il pugilato italiano non può permettersi di emulare Sparta il cui declino fu segnato proprio dal suo ghettizzarsi da un mondo che cambiava repentinamente.
Le importanti sfide che attendono il movimento pugilistico nazionale, non concedono tregue o soste. Non possiamo cullarci su un passato – che se pur ammantato di gloria – non collima più con le pregnanti esigenze del presente e del prossimo futuro. 
Nuovi modelli gestionali e strumenti efficienti – finalizzati ad implementare la crescita sportiva, la comunicazione e le risorse economiche – devono sostituire obsolete consuetudini nonché utopiche pretese di occupare inossidabili posizioni di primi della classe!
Oggi più che mai è necessario rinnovare per crescere, garantendo un futuro al pugilato italiano. Ciò implica anche il saper assicurare il giusto spazio a società, tecnici e giovani dirigenti, facendo decollare quel forte spirito individualistico, quella sana ambizione di far bene per se stessi e per l’intero movimento pugilistico nazionale.
Peraltro, tutto questo non vuol dire rinunciare all’esperienza che deve diventare, al contrario, quel prezioso “know how” utile ad individuare il reale punto di contatto tra tradizione ed innovazione.
Così fece Atene che sovrastó il superato modello spartano.
Questa è la sfida più importante che dobbiamo vincere. In ballo c’è la sopravvivenza della nobile arte italiana. 
Oggi il pugilato italiano sta dimostrando – con gli straordinari aumenti delle affiliazioni e dei tesseramenti, i successi internazionali (maturati in questi ultimi anni) e con il forte rilancio dei Pro – che è solido grazie ai tanti tecnici che lo fanno crescere sul territorio nonché ad una Federazione che lo gestisce con attenzione e professionalità.
Allora non perdiamo questo treno. Forse non ne passeranno altri.


Il Presidente Fpi 
Dott. Flavio D’Ambrosi