Domani a Glasgow Josh Taylor…rischia forte contro Viktor Postol

Apparentemente sembra un po’ azzardata la sfida tra Josh Taylor (+ 12, 11 per ko) e Viktor Postol ( + 29, 12 per ko, – 1) valevole per il WBC Silver dei superleggeri, detenuto dal gallese Josh Taylor. Due strade che sembravano procedere parallele s’incontreranno domani sera sul ring del SSE Hydro a Glasgow. Inglesi e scozzesi credono ciecamente nel loro pugile, tra l’altro sconfitto due volte da dilettante dal nostro Domenico Valentino. In palio è il mondiale Silver, ma alla prova dei fatti è una semifinale per arrivare a sfidare il fresco campione WBC Jose Carlos Ramirez. Lo scozzese sta ben impressionando nel suo percorso pro e sembra aver aggiunto alla sua velocità anche una buona potenza spazzando prima del limite gente come Ohara Davies, Miguel Vazquez e Winston Campos. Tutti match valevoli per Titolo Silver, buoni pugili ma non certo pietre miliari della categorie. E’ piaciuta la sicurezza con cui si è liberato dei suoi avversari. Evidentemente gli organizzatori sono ben consapevoli del rischio che lo scozzese correrà. “The Iceman” Postol nella sua brillante carriera ha avuto una sola battuta d’arresto, subita con un campione del calibro di Terence Crawford e oltrettutto il fatto di essere stato uno dei pochi a resistere ai punti depone notevolmente a suo favore. Ricordiamo che quel match fu valevole per mondiale conquistato in precedenza da Postol.  Ma c’è un risvolto che non viene preso sottogamba ed è quello dell’attività, infatti Postol negli ultimi tre anni ha combattuto solo tre volte. L’ultimo match lo ha disputato a Kiev 9 mesi fa dove ha battuto ai punti l’uzbeko Jamshidbek Najmiddinov senza entusiasmare. Molti pensano che questa ridotta attività sia collegata alla sconfitta subita da Crawford, che secondo gli esperti ha minato la sicurezza di un pugile che sembrava quasi imbattibile. Si sa che molte volte la psicologia gioca brutti scherzi in chi è emotivamente colpito. Sono tutte supposizioni da verificarsi. Taylor confida molto sulla sua velocità e sul suo tempismo soprattutto se l’ukraino, che tra l’altro è più alto, lo aggredirà. Lo scozzese cercherà di non commettere l’errore di Matthysse che cercò lo scambio dalla corta distanza, ma fu bruciato nel decimo round dal destro in uscita dal corpo a corpo.

(alb)

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