La Revolution di Lorenzo Catalano

Nella zona di Cinecittà Est in Viale Rolando Vignali, 48 è sorta da tempo la Palestra Popolare Revolution. Sport e Sociale nei bei locali ristrutturati trovano un felice connubio. La boxe è lo sport principe e ne parliamo con Lorenzo Catalano, 36 anni, ex pugile ed ora tecnico, uno dei fondatori. Lorenzo lo abbiamo visto combattere fino a qualche anno fa, apparentemente timido sfata con disinvoltura quest’impressione, dimostrando di essere un giovane con le idee chiare e con spirito di iniziativa.

Come è nata questa Società?

La “Revolution è nata da un progetto di recupero sociale e di uno spazio abbandonato tra i numerosi che ha questo quartiere. Si sentiva la necessità di Associazioni che ristrutturassero i locali abbandonati per trasformarli in realtà attive. Siamo partiti e abbiamo unito la nostra passione per lo sport. Io sono un ex pugile e con me c’era pure Eleonora, la presidente, che è anche la mia compagna e lavorava con me in un’altra palestra come amministrazione. C’ erano con noi altri amici e abbiamo formato un gruppo di istruttori e gestori.

Quindi il giro si è allargato ?

Il giro si è allargato perché ho la fortuna di avere delle conoscenze e amicizie nel mondo della boxe e non. Ci siamo avvalsi di validissimi istruttori. In cinque anni il giro si è allargato e abbiamo creato una realtà, un punto di riferimento importante per il quartiere, dove far rivivere lo sport a prezzi popolari lasciando porte aperte ai giovani con cui facciamo attività e con la partecipazione anche di bambini.

Quanti sono gli iscritti e i tesserati?

Non lo so di preciso, ma è un bel numero.

Ci sono anche professionisti…

Questo lo dico con una punta d’orgoglio, siamo una delle prime palestre popolari, quindi improntata molto sul sociale, ad aver promosso anche il pugilato pro facendolo nei modi giusti con il rispetto del luogo e con il rispetto dell’atleta, utile per far conoscere il pugilato di qualità. A noi si è unito Valerio Monti che portava con sé gente del calibro di Emanuele Della Rosa, Giulia Grenci, Monica Gentili, Davide Dieli. Poi è arrivato Eugenio Agnuzzi con Flavio Morri, Angelo Artino e un bel gruppo.

Quante riunioni avete organizzato?

Siamo nella media di due o tre l’anno, ma di qualità, nel senso di allestire matches a carattere internazionale, di professionisti, facendo leva anche sul pugilato femminile , che curiamo molto. Non tante nonostante abbiamo lo spazio e la possibilità che non hanno altre palestre di organizzare in loco.

I tuoi ricordi da pugile?

Sono i ricordi più belli della mia vita, per questo dopo l’attività agonistica ho deciso di dedicarci un futuro lavorativo. Quando facevo il pugilato, mi mantenevo con vari lavori, sia pure saltuari. Vivevo il pugilato come una liberazione, un riscatto personale. Sono andato via di casa molto presto e in palestra ho trovato degli amici, delle figure di riferimento importanti tra i tecnici. Ho trovato una via di vivere sana e pulita. Ho scoperto tramite il pugilato emozioni impagabili, per questo voglio trasmetterle ai miei allievi, scoprire cosa vuol dire essere pugili, uno stile di vita che ti rende più sicuro e migliore.

Quanto tempo dedichi al pugilato? 

In pratica tutto il giorno. Spesso litigo a casa perché non riesco a staccare. Infatti anche a casa mi guardo gli incontri, parlo con altri maestri, telefono, chat, WhatsApp per organizzare. Però è più forte di me. Io so che è una fissa, ma almeno è costruttiva in un mondo come è quello sportivo.

Tu hai iniziato con la Boxe Roma San Lorenzo…

San Lorenzo è stata la palestra che mi ha aperto gli occhi sul pugilato federale, sul pugilato agonistico. Quando mi è stato proposto di combattere, fu quasi uno shock, perché per me l’agonista era un superuomo, qualcosa al di fuori delle mie possibilità. E anche se non ho ottenuto grandi risultati, però le mie piccole soddisfazioni me le sono tolte e soprattutto ho capito che se ci credi puoi fare di te stesso un uomo diverso. E pensare che ci ero arrivato per sbaglio.

A casa tutti contenti?

I miei sono di Firenze, hanno seguito le mie gesta da lontano. Mio padre non si preoccupava. Mia  madre mi domandava perché non avessi scelto un altro sport, allora le ricordavo i problemi di prima così capiva che tutto sommato la boxe non era poi così male.

I tuoi contatti con l’estero come sono avvenuti?

In questo mi ritengo fortunato perché quando ho aperto la palestra ho avuto modo di entrare in contatto soprattutto tramite internet con altre realtà cui faceva piacere vedere alcune palestre quando passavano per Roma. Abbiamo una palestra che si adatta bene per allenamenti e per organizzare riunioni. Abbiamo fraternizzato con una palestra popolare del Brasile con la quale abbiamo organizzato due riunioni e con la quale siamo sempre in contatto. Recentemente abbiamo ospitato una rappresentativa della Nuova Zelanda con atleti di un certo prestigio in tournèe per partecipare al Torneo Felix Stam in Polonia.

Le donne ?

Le ragazze sono il nostro fiore all’ occhiello sia come Pro che come dilettanti. Faccio parte insieme a Emiliano Rotondi, Simone Autorino e Daniele Malori di una Commissione per il settore femminile per il Lazio, che ci sta dando grandi soddisfazioni.

In tutto questo marasma riesci ad avere qualche hobbies ?

I miei hobbies sono la famiglia, la boxe e il cane.

Tu leggi?

Si abbastanza. Leggo soprattutto libri di pugilato con particolare attenzione alle biografie, perché nella vita dei pugili ci sono tutti gli ingredienti di un romanzo appassionante.

Quadri Sociali:

Presidente: Eleonora Nero

Vicepresidente: Francesca Amici

Consiglieri: Lorenzo Nero, Valeria Possidente, Martina Antrilli.

Segretario: Lorenzo Nero

Direttore Sportivo: Martina Antrilli

Tecnici: Valerio Monti, Eugenio Agnuzzi, Lorenzo Catalano e Federico Giorgi.

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