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Intervista a Simone Federici
Intervista a Simone Federici
Il 3 Novembre a Roma, la sua prima difesa del Titolo italiano dei pesi Massimi Leggeri
Articolo di Stefano Buttafuoco
E’ un ragazzo schivo, di poche parole ma con le idee chiare Simone Federici.
Ventiquattro anni, un’ottima carriera da dilettante contrassegnata dalla vittoria di due campionati italiani giovanili, del Torneo Azzurrini e da diverse convocazioni in Nazionale, il pugile allenato dallo zio Franco Federici è passato professionista nel 2013.
Il 3 Novembre a Roma – presso il Palaboxe di via Vertumno – difenderà per la prima volta il Titolo Italiano dei pesi Massimi Leggeri, nell’ambito di una riunione organizzata dalla BBT Productions che vedrà impegnati nel sottoclou Mario Alfano, Antonio Di Mario e Adriano Sperandio.
Simone, cosa rappresenta per te questo incontro ?
“Rappresenta un ulteriore momento di crescita. Mi piace lavorare a fari spenti, senza grandi proclami. Non sono un personaggio, o meglio, lo voglio diventare con i risultati, non con le parole. Sono giovane, per me la conquista del Titolo italiano ha rappresentato il coronamento di un sogno ma ora devo consolidare questa mia posizione e cercare di andare oltre”
Da pochi mesi hai cambiato manager ed ora stai con Davide Buccioni. Cosa ti ha spinto a questo ?
“Davide Buccioni crede molto in me e mi da la possibilità di combattere in una piazza importante come Roma, che è la mia città. Lo ringrazio pubblicamente e non posso che garantirgli il massimo impegno e serietà. Vivo per il pugilato, lavoro con mio zio in un bar ma tutta la mia vita è incentrata sulla boxe”
Dove ti alleni attualmente ?
“Per anni mi sono allenato alla Casalbruciato, poi mi sono spostato in una palestra a Colonna, vicino Roma. Con me c’è Mario Alfano e tanti pugili dilettanti con cui faccio sparring e che mi aiutano in questo mio processo di crescita”
Sei passato professionista molto presto rispetto alla media dei pugili italiani ed i fatti ti stanno dando ragione
“Si, penso che la mia boxe si adatti meglio al pugilato professionistico. Sono un picchiatore ma so anche incassare. Devo migliorare sulla continutità e sul ritmo ma ho tempo e mi sento di poter fare ancora megio di quello che già ho dimostrato fino adesso”
Nella tua categoria di peso c’è anche un altro elemento di grande talento come Fabio Turchi
“Si, è un ottimo pugile ma non mi sento affatto inferiore. L’ho già battuto nel 2010 da dilettante. Abbiamo caratteristiche diverse ed il mio auspicio è quello di incrociare con lui i guanti per un titolo importante da professionista”