Tommaso Galli: un grande campione ignorato

Roma, 2 giugno 2017 – In pochi sanno che Tommaso Galli è l’unico pugile italiano ad aver conquistato il titolo europeo in tre categorie diverse : nei gallo,nei piuma e nei superpiuma. Soltanto l’inglese Ted Kid Lewis, il rumeno Lucian Popescu ed il francese George Carpentier, che il titolo lo conquistò addirittura in quattro categorie, seppero fare altrettanto bene e raggiungere così un prestigioso ed unico traguardo. La storia pugilistica di Galli inizia nel 1957  a Roma in Via delle Giunchiglie nella palestra “Carbonari” che da li a qualche anno si sarebbe chiamata “Associazione Pugilistica Centocelle”. Al maestro Carucci non ci vuole molto a capire che in quel ragazzino, dal fisico minuto ma da una spiccata intelligenza pugilistica, c’e’ la stoffa del campioncino. Prende a seguirlo con molta attenzione. Tommaso ne ripaga la fiducia. In breve diventa uno dei migliori pesi mosca in attività. Nel 1962 a Modena, in quella che ancora oggi è ricordata come una delle più riuscite edizioni degli Assoluti, sale sul podio più alto. Avrebbe potuto aspirare a partecipare alle Olimpiadi ma Tokio appare un traguardo troppo lontano. Preferisce perciò bruciare le tappe. A poco più di ventuno anni il passaggio al professionismo. Come manager sceglie Gigi Proietti. I risultati non tardano a venire. Quando l’11 giugno 1965 conquista a Roma il titolo italiano dei pesi gallo contro Federico Scarponi ha alle spalle 21 incontri con 20 vittorie ed un solo pareggio. Due mesi dopo a Sanremo conquista anche il titolo Europeo contro lo spagnolo di origine marocchina Mimun Ben Alì.  E’ nel momento magico della carriera. La conquista del titolo gli valse anche il coronamento di un sogno. Nell’intervista del dopo match ebbe a rivolgere un accorato appello al sindaco di Roma perché lo aiutasse a trovargli un posto di lavoro. La richiesta non cadde nel vuoto. Qualche mese dopo, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale  viene assunto dalla STEFER , la società che allora gestiva il trasporto pubblico intorno alla città di Roma. Ma la boxe continuò ad essere un impegno importante. A Roma difende il titolo contro lo scozzese Walter Mc Gowan e a Marsiglia supera alla grande il francese Pierre Vetroff. Ma a Barcellona il titolo lo deve lasciare,nell’incontro di rivincita, nelle mani di Ben Alì che gli infligge la prima sconfitta in carriera. Passato nella categoria superiore dopo una lunga serie di vittorie ottiene la chance di battersi per il titolo Europeo dei  pesi piuma. Il 20 Agosto del 1969 sconfigge a Barcellona, fra la sorpresa generale, lo spagnolo Manuel Calvo.  Dieci mesi dopo, sempre in Spagna, quel titolo sarà costretto a cederlo , con un verdetto molto discutibile, all’ex campione del mondo Josè Legra. Salito ancora di peso il 13 gennaio del 1971 conquista contro lo spagnolo Luis Aisa il titolo dei superpiuma. Lo difenderà dall’assalto del tedesco Lothar Abend, del belga Jean De Keers ed ancora contro Luis Aisa prima di cederlo, il 16 Agosto 1972, a Domenico Chiloiro in quello che sarà l’ultimo incontro della sua carriera.  A 31 anni capisce che è giunto il momento di dire basta con la boxe. A spingerlo verso questa decisione c’è l’impossibilità di rimanere nei limiti di peso della categoria ma soprattutto c’è la consapevolezza di trovare in quella dei leggeri e ancora di più in quella dei superleggeri avversari con caratteristiche fisiche assai diverse dalle sue.

di Vincenzo Belfiore

 

 

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