Intervista Gazzetta.IT a Guido The Gladiator Vianello

Da professionista, il romano ventiseienne peso massimo Guido Vianello ha disputato otto match vincendone sette per ko e pareggiandone uno. Da due anni si è trasferito a Las Vegas (Usa) accettando un’offerta del promoter Bob Arum della Top Rank.

“ Dopo l’ultimo match del 3 ottobre scorso contro il nigeriano Kingsley Ibeh, ma residente in Arizona (Usa), sono rientrato in Italia per vari motivi. In primis ho preferito curarmi a Roma una piccola ferita sotto l’occhio sinistro e poi anche perché era più di otto mesi che a causa del Covid-19 non rientravo a casa dalla mia famiglia. Dopo un po di tempo lontano dall’Italia, ho la necessità di rientrare. Ho bisogno di respirare aria italiana.

Da quando c’è questa pandemia, ho potuto boxare solo il 9 giugno 2020 al The Bubble, MGM Grand ( Las Vegas), affrontando, a porte chiuse e senza pubblico, l’americano Don Haynesworth. Vinsi per tko alla 1° ripresa. Sono stato il primo sportivo italiano a competere in gare agonistiche”.

Un passato da promettente tennista – “Sono cresciuto sulla terra rossa del tennis – commenta Vianello- a Roma, la mia famiglia ha il circolo tennis che porta il nostro cognome.

Fin da bambino, praticare lo sport è stata una normalità. Ero un giovanissimo tennista promettente fino a quando decisi di entrare in una palestra di boxe perché attratto dall’insegna.

A sedici anni ho iniziato, così, a combattere tra gli Junior nei kg 96 impostato tecnicamente dal maestro Italo Mattioli. Da li è iniziata la mia carriera da pugile lasciando alla mia famiglia, un pò stupita, la racchetta da tennis.

Da dilettante ho vestito per otto anni la maglia azzurra. Molte le vittorie, ma in particolare ricordo quella da campione italiano tra gli Junior (kg 96), Youth ( +kg 96) ed Elite (kg +91), la medaglia d’oro al torneo mondiale di qualificazione per le olimpiadi di Rio 2016 e indimenticabile è stata la partecipazione ai Giochi Olimpici di Rio 2016 nei pesi Supermassimi.

A dir la verità, dopo Rio pensavo ai successivi Giochi di Tokyo, ma è arrivata l’offerta dal promoter americano Bob Arum che non potevo rifiutare”.

La boxe in America – “In America sono molto attenti alla tecnica professionistica: lo sparring partner è sempre di alto livello e si fanno più sedute alla settimana. Vivendo negli Usa, ho avuto la possibilità di confrontarmi con campioni del calibro di Tyson Fury e Joseph Parker.

Il mio obiettivo è allenarmi intensamente senza distrazioni: sono nella fase di costruzione della mia carriera da pugile e non voglio buttare via tutto”.

Progetti – “Il prossimo match è in programma per il mese di Febbraio o Marzo. Fra qualche settimana ripartirà per lasciando gli allenamenti del tecnico Simone D’Alessandri per riprendere quelli a Las Vegas con Kavin Barry.

Entro la fine del 2021 dovrei essere pronto per debuttare sui 10 round, per poi passare all’ultimo step dei 12 round e competere per titolo prestigiosi. Il mio sogno è disputare un titolo mondiale a Roma”.

FONTE GAZZETTA.IT – INTERVISTA MARIA MORONI

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