Chiude la Polisportiva Casalbruciato che “inventò” la boxe di quartiere

La Boxe Roma Casalbruciato di via Diego Angeli chiude i battenti dopo aver ricevuto l’ultimatum dal Comune di Roma per la restituzione dei locali che scade lunedì 18 settembre. La nota Società del popolare quartiere avrebbe dovuto festeggiare le nozze d’oro, i 50 anni di attività da protagonista, svuota invece i locali per dare via libera alla restituzione. E’ stata in tutto questo tempo la grande protagonista nello sport, primeggiando nella boxe a livello nazionale.

Marcello Stella, 84 anni, è stato il fondatore, per certi versi l’inventore di una realtà che ha accompagnato il quartiere nella sua crescita. Lo vediamo camminare nei locali, ormai vuoti, rassegnato ma orgoglioso di quello che è stato fatto. Oggi viviamo una strana realtà dove si inneggia al “niente”, dimenticando invece chi ha “lottato”, nel senso buono della parola, per il proprio quartiere e soprattutto per i deboli, le persone in difficoltà, per chi non sapeva “dove sbattere la testa”.

La domanda d’obbligo riguarda l’inizio di tutto questo.

Marcello ha le idee chiare, fotografate nella sua memoria:” Inizialmente non era una palestra, ma un Circolo Culturale che dedicammo a Carlo Levi. Una nota giornalista si mise a fare una scuola di teatro e riuscì a mettere in piedi il primo spettacolo. Fu un successo. Lo spazio era tanto, parliamo di quasi 1400 mq.. Pensammo quindi di mettere anche una palestra di Judo, una disciplina che andava di moda all’epoca. Ricordo che cercavamo la paglia da tutte le parti per riempire una materassina adatta a questo sport. Fu un boom, perché si presentarono immediatamente un centinaio di ragazzini, accompagnati dai genitori. All’epoca lo Judo era uno sport consigliato dai medici. Subito dopo venne il karate. Per un periodo abbiamo dato ospitalità a un ragazzo scappato da Saigon, ancora in vita, diventato nel tempo un luminare dell’agopuntura. E qui si costruì una palestra di kung Fu. Si prese la laurea studiando da noi. Il kung fu però non venne accolto bene dalla zona, per cui lo accantonammo”.

Quando entrò la boxe?

“ Negli anni ’70 (la prima vera affiliazione fu fatta nel 1973) entrò la boxe. Molti di noi l ‘avevano praticata, io da dilettante, Carlo Maggi anche da pro, eravamo degli appassionati di questo sport. Fu Carlo Maggi a propormi di aprire una palestra, visto che aveva dovuto chiudere la sua. Per fare questo dovemmo svuotare una sala dove c’era il ping pong, un’attività in cui avevamo un bel gruppo. Ci rimboccammo le maniche. Ognuno di noi contribuiva per la manutenzione, c’era chi si procurava lo scaldabagno, chi i termosifoni, chi aveva installato le docce. Io e Carlo andammo al CONI dove erano depositati due ring, che erano stati utilizzati alle Olimpiadi di Roma. Uno lo prendemmo noi e penso che quell’altro sia andato all’Audace. Costruimmo una bella palestra”. Come insegnanti un po’ seguivamo Maggi, c’erano anche Mario Aglietti e Cesare Rossi. Ma col passare degli anni abbiamo continuato ad avere sempre ottimi maestri. Il successo fu immediato, da noi si formarono e uscirono subito bei campioni. La palestra era sempre piena. Venivano da più parti: da Pietralata, La Rustica, San Basilio e persino da Tivoli e dintorrni ”.

Marcello Stella, dotato di un certo carisma, non era personaggio che si accontentava di vivere ai margini, la Società si distinse subito dal lato organizzativo.

Una domanda appare scontata. Il giorno più bello?

“Il più bello sono state le varie vittorie. La bellezza stava proprio in questa nostra passione. Non sono avvenute in una sola giornata, io mi accontentavo giorno dopo giorno. La palestra è stata anche un punto di riferimento della zona, di aggregazione. Abbiamo preso e fatto tante di quelle iniziative, impossibile ricordarle tutte ed elencarle. Abbiamo ospitato in un giorno, facendo festa, gli Inti Illimani, un famoso complesso che era scappato dal Cile. Erano circa duemila persone che avevano pernottato e mangiato da noi”.

In pratica sport e sociale a braccetto.

“Abbiamo anche aperto una sala per ballare agli anziani. E’ stato uno dei primi centri. Gli anziani dicevano -Andiamo a ballare al garage-. C’era sempre il pienone. La palestra attirava anche registi famosi per girare scene. Per lungo tempo fu girato “Pugni di rabbia” un film sul pugilato diretto da Claudio Risi e interpretato da Ricky Memphis. Sono state girate varie scene anche per lo sceneggiato a puntate “Distretto di polizia”. Piaceva l’ambiente, i ragazzi che si allenavano e i maestri. Successivamente abbiamo anche cercato altre strade con il Taekwondo e l’MMA”.

Molte le iniziative.

“Da noi sono stai fatti vari stages, a cui hanno partecipato gli insegnanti e i pugili. La Casalbruciato è stata una delle prime società ad organizzare stages femminili, che fece capire come questo settore fosse in crescita fino a diventare il fiore all’occhiello di tutto il movimento. Furono fatte tavole rotonde con la presentazione di libri. Abbiamo fatto anche mostre di fotografie e di pittura e tanto altro”.

I tuoi incarichi.

“Sono stato presidente del Comitato Laziale, ho ricoperto anche la carica di Consigliare Federale, prendendo in gestione il movimento degli Amatori, quando questo settore era tenuto un po’ sottogamba. Adesso sono tutti concordi nel riconoscerne l’importanza soprattutto come immagine, espansione e comunicazione.

 Le infiltrazioni d’acqua

“A un certo punto i locali hanno cominciato a prendere acqua dai giardini, che trasmettevano infiltrazioni sopra la palestra perché avevano sfondato la guaina. Qualche locale era diventato impraticabile e ci siamo dovuti concentrare come attività nel pugilato, una disciplina che ci ha visto comunque sempre protagonisti per aver fornito ragazzi anche alla Nazionale.

Quale è stato il giorno in cui tu hai capito che era finita?

“Io adesso ho 84 anni, posso dire che non abbiamo deciso noi di chiudere, lo ha deciso il Comune perché rivoleva indietro questi locali. Dicono che verranno ristrutturati e venduti. Noi intanto non ci possiamo fare nulla. Nel frattempo Romina, mia figlia, insieme a Gianluca Marafina ha deciso di mettere in pedi un’altra palestra che sta a Colli Aniene. E che sta andando bene, con la presenza già di alcuni nazionali. In pratica…il seguito della nostra storia”.

Rimpianti?

No, perché abbiamo avuto tante soddisfazioni, più di questo non potevamo. Abbiamo anche aiutato ospitando famiglie in difficoltà e ragazzi che non avevano dove alloggiare. In questi giorni spesso ci vengono a trovare e ci ringraziano. Qualcuno si commuove. Ci ha sorretto sempre la passione. In pratica ho vissuto 50 anni qua dentro. Adesso è ora che mi riposi un po’”.

Hai mai pensato di fare un libro?

“Qualcuno ce lo aveva prospettato, ma non gli abbiamo dato retta. Qui di storia ce n’è tanta, anche perché i locali e il quartiere lo permettevano”.

Si chiude così una società gloriosa…che lascia ai posteri in eredità 50 anni intensi da seguire e da imitare in chiave moderna.

(Nella foto l’ultima seduta di allenamento nella palestra di Casalbruciato)